Il Tirreno

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STAZZEMA. C’è chi la considera «un’iniziativa a fini di propaganda» (così la definisce la azzurra Deborah Bergamini) e chi invece esulta («hanno colto il senso della mia iniziativa», dice il sindaco Maurizio Verona). Rimane il fatto che, dopo il G7 dello scorso anno, Sant’Anna torna un’altra volta al centro dello scenario politico italiano.

L’ex presidente del consiglio Matteo Renzi, il ministro alle politiche agricole Maurizio Martina e altri ministri dem del governo Gentiloni (Andrea Orlando, Graziano Delrio e Valeria Fedeli) sono saliti nel paese dell’eccidio per iscriversi all’anagrafe antifascista, la città virtuale di Stazzema che ha superato (in un mese e mezzo) i 33.100 iscritti.

"Oggi - ha detto Renzi al sacrario delle vittime dell'eccidio sottoscrivendo l'adesione all'anagrafe natifascista - vorremmo dare un messaggio forte, senza polemica, per dire che troviamo necessario aderire a un elenco di quelli che dicono che il nazifascismo è stato il male assoluto e che se c'è un luogo simbolo quello è Sant'Anna di Stazzema, e purtroppo non  il solo".

 Renzi lo ha detto dopo aver ricordato la battuta di Salvini sull'anagrafe canina, senza citare il leader leghista. "Quando il sindaco ci ha proposto l'adesione all'anagrafe antifascista qualcuno ha fatto una polemica giuridica, ha detto che l'anagrafe la fanno i cani - aveva premesso Renzi -. Certo l'anagrafe la fanno per i cani, e anche i cittadini in Comune, la fanno tutti gli uomini che hanno bisogno di registrarsi in un elenco".

VIDEO. Il sindaco di Stazzema contro l'anagrafe anticomunista del quotidiano Il Tempo

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"I nazisti - ha proseguito il segretario del Pd - non avrebbero potuto fare tutto quello che hanno fatto, arrivare fin quassù, se non fossero stati accompagnati dai fascisti, dagli italiani, il nostro Paese è stato corresponsabile. Non è un film, queste cose sono accadute davvero". Il segretario del Pd ha poi concluso il suo intervento con: Viva l'Italia, viva la Resistenza".

"Per noi è cruciale essere qui oggi - ha aggiunto il vicesegreario del Pd e ministro dell'agricoltura Maurizio Martina - ribadire con grande determinazione il nostro impegno antifascista, contro ogni violenza, intolleranza. Abbiamo visto in queste settimane quello che  accaduto in giro per il Paese, le sottovalutazioni che alcuni ancora raccontano di questo fenomeno".

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 "Vorrei invitare veramente Salvini a ragionare, a venire qui, a confrontarsi con i superstiti, conoscere la storia, conoscere anche la nostra costituzione -ha detto il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli rispondendo ai giornalisti a una domanda sul leader della Lega - l'anagrafe antifascista che qui si firma è esattamente mettere di nuovo una firma sotto la nostra costituzione".

L'iniziativa dell'anagrafe antifascista ha raccolto subito una marea di adesioni. Si sono iscritti da Firenze, Milano, Roma, Livorno, Pisa, Massa, dalla Sardegna, dalla Sicilia, ma anche dall’estero. Soprattutto dalla Germania: più di seicento i tedeschi neoabitanti virtuali di Stazzema che si sono iscritti, uno dietro l’altro, dopo la pubblicazione di un articolo sul Der Spiegel proprio sull’anagrafe (motivo per cui nei prossimi giorni il portale avrà una versione anche in tedesco e in inglese).

VIDEO.  Martina: "Siamo venuti per ricordare che la Repubblica è fondata su questi valori"

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Ci sono operai, studenti, medici, avvocati tra quei oltre seicento tedeschi. Si è iscritto anche Gunter Leibbrand che in una lettera al Tirreno ha spiegato anche il perché. «Mi sono iscritto perché era una cosa da fare – spiega Hans-Jurgen Schlamp, giornalista autore dell’articolo –: volevo dare un piccolo contributo, un segno, per dire che i fascisti non devono avere spazio nella vita politica dei nostri paesi».