Il Tirreno

Versilia

Strage, il ministro Delrio non incontrerà i familiari

di Donatella Francesconi
Strage, il ministro Delrio non incontrerà i familiari

La risposta alla lettera dei familiari: «Attendiamo che la giustizia faccia il proprio corso. Sulla sicurezza abbiamo aumentato gli investimenti» 

16 febbraio 2018
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VIAREGGIO. Al ministro dei trasporti Graziano Delrio ad inizio febbraio i familiari delle vittime del disastro ferroviario da 32 morti, nove anni fa, avevano scritto: «Crediamo che ci debba delle risposte dettagliate ed urgenti. Aspetteremo con la pazienza e la dignità che ci ha sempre contraddistinto in questi anni, mettendo nel nostro fardello anche il dolore per la tragedia di Pioltello». Ieri, in vista a Sant’Anna di Stazzema Delrio ha fatto sentire la propria voce: sulla richiesta di risposta come su quella di incontro. E peggio non poteva andare. «Ho letto le lettere, le istanze dei familiari. Intanto c'è già una sentenza: aspettiamo che la giustizia completi il suo corso e rispettiamo le sentenze in primo luogo».

Insomma. il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato i familiari delle vittime della tragedia di Rigopiano appena un anno dopo l’accaduto; ma il ministro dei trasporti, pare di capire, potrà incontrare i familiari di 32 morti a causa di treno deragliato, con gli ex vertici delle aziende di Ferrovie dello Stato italiane condannati in primo grado, solo quando la vicenda giudiziaria sarà interamente terminata.

Ma proprio sulle motivazioni, forti e dettagliate, della sentenza del Tribunale di Lucca si centrava il messaggio che l’associazione “Il mondo che vorrei” aveva inviato al ministro all’indomani dell’incidente ferroviario di Pioltello, tre morti. Là dove si leggeva: «Prevenire era possibile - così le parole di Marco Piagentini, presidente dell’associazione "Il mondo che vorrei" - perché da un anno c’è una sentenza, quella emessa dal Tribunale di Lucca per la strage di Viareggio, che è frutto del lungo e minuzioso lavoro di magistrati che per oltre tre anni hanno valutato il lavoro minuzioso dei massimi esperti, periti, ingegneri, normatori, professori a livello nazionale ed internazionale del settore ferroviario ma anche dei tecnici Polfer nonché i vigili del fuoco».

Sul tema della sicurezza ferroviaria - ha voluto aggiungere Delrio - «come dai dati che abbiamo trasmesso abbiamo aumentato del 300% gli investimenti negli ultimi anni. Alcuni sistemi come l'antisvio sono sotto studio da parte dell'Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria, devono essere compatibili con le normative europee ma stiamo lavorando anche su questi suggerimenti. Certamente la sicurezza la priorità per tutti noi».

In realtà chi sta sperimentando l’antisvio è Trenitalia, azienda del Gruppo Fs, mentre Ansf si sgola a chiedere all’Europa un provvedimento che rende il dispositivo obbligatorio.

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