Il Tirreno

Versilia

Sfilano in duecento a Viareggio per dire no all’Asse

di Donatella Francesconi
Sfilano in duecento a Viareggio per dire no all’Asse

La nuova viabilità a Sud dello stadio attraverserebbe parte di pineta Il 21 aprile a Villa Borbone un’iniziativa per illustrare le alternative possibili

08 aprile 2018
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VIAREGGIO. In duecento per dire no all’idea di realizzare un asse di penetrazione che colleghi periferia e porto cittadino, attraversando una parte di pineta e abbattendo una palazzina in via Indipendenza, facendo spazio alla trasformazione dell’area della ex Fervet. «Siamo soddisfatti», commenta Samuele Marsili (Cantiere sociale), «soprattutto considerando che questa manifestazione sfila in una città annichilita per quanto riguarda la partecipazione». Ed è questo uno dei punti centrali del messaggio che il corteo ha inviato al sindaco Giorgio Del Ghingaro, riprodotto in forma di pupazzo colorato dotato di chioma canuta, ed alla sua amministrazione: «Sindaco e Giunta non si avvicinano mai alla cittadinanza», è la voce di Isabella Ferrara.

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Il corteo muove da sotto il Municipio ed attraversa il cuore commerciale di Viareggio, sfilando intorno al Piazzone. «La pineta non si tocca», è lo slogan più ascoltato che incuriosisce i passanti e crea dibattito. Volantini “No asse”in mano sfila anche Marco Mangeruca, una delle anime della lista “Viareggio tornerà bellissima” nella versione che fu di Rossella Martina, vice sindaco defenestrato da Del Ghingaro. Oggi che quell’impegno è un ricordo, Mangeruca mantiene buona memoria: «Proprio in queste ore - racconta - è stato pubblicato su Facebook quanto dichiarava nel 2013 Riccardo Pieraccini». Il quale oggi siede sui banchi della maggioranza, ricopre il ruolo di presidente della commissione urbanistica, è in cerca di una posizione di mezzo nella partita dell’asse, ma cinque anni fa esatti scriveva: «Solo una lista, quella di Rossella Martina “Viareggio tornerà bellissima”è nettamente contraria al nuovo famigerato asse ed anche per questo motivo io ne faccio parte».

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Sinistra viareggina, Cinque stelle, ambientalisti (i comitati contro le antenne, per esempio e le tante associazioni sul territorio a partire da Legambiente), Italia Nostra, la Cgil di “Alternativa sindacale”, Rifondazione comunista, il Pci, ed i comitati arrivati da fuori Versilia, come quello di Montignoso, nato per le vicende della Cava Viti: il no alla nuova viabilità viareggina è corale: «Basta prendere, è ora di dare», per dirla con le parole di Michelangelo Di Beo (Unione inquilini).

In marcia, in uno dei primi pomeriggi di sole, fino a via Indipendenza, cuore pulsante della trasformazione che la nuova viabilità apporterebbe alla città. Il nucleo familiare di Riccardo Domenici è uno dei nove della palazzina che il percorso di un asse a Sud dello stadio richiede di abbattere. «Siamo venuti a sapere dalla stampa dell’operazione che l’amministrazione voleva fare, operazione dall’impatto ambientale incredibile, che porta via a tutti noi una grande fetta di ossigeno». Un’altra strada c’è, continua Domenici: «Il 21 aprile si terrà a villa Borbone un convegno dove parleremo delle alternative a questo obbrobrio che si chiama asse. Alternative pulite, sane, che non costano le cifre ipotizzate per l’asse di penetrazione».

E chissà se qualche esponente dell’amministrazione comunale si affaccerà all’iniziativa. Quell’amministrazione alla quale, tra gli applausi, Domenici dice chiaro: «È una vergogna che non si confronti con la città».

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