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Versilia

Anche i bimbi del calcio salutano l’uomo annegato

di Cesare Bonifazi
Anche i bimbi del calcio salutano l’uomo annegato

Chiesa gremita per i funerali di Carlo Tambellini, il 46enne morto nel lago All’addio i compagni di squadra del figlio e i donatori di sangue della Misericordia

17 maggio 2018
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MASSAROSA. «Quale sia il motivo di questa tragedia, io questo proprio non lo so», con queste parole il parroco don Giorgio Simonetti interpreta durante l’omelia il sentimento della chiesa gremita per l’ultimo saluto a Carlo Tambellini. Una tragedia improvvisa, del tutto inaspettata, che ha sconvolto una comunità intera, quella di Massarosa, e che ha strappato un uomo dall’affetto di sua moglie, Eleonora e il figlio Marco.

Tambellini domenica scorsa era con un amico in una barca sul lago di Massaciuccoli. Improvvisamente è caduto dall’imbarcazione a causa delle onde, mentre sistavano avvicinando alla zona dove stava per partire il Palio della Madonna del lago. Inizialmente disperso l’uomo è stato ritrovato senza vita, inutili i soccorsi.

Alla messa d’addio che si è svolta ieri pomeriggio nella chiesa di Bozzano ci sono davvero tutti: la famiglia, gli amici, i rappresentanti della giunta (nelle figure degli assessori Agnese Marchetti e Stefano Natali), i confratelli della Fratres a cui era iscritto da oltre dieci anni, alcuni colleghi e tanti bambini. Quasi metà della chiesa è piena degli amici del figlio. Con l’aria un po’ spersa, ma consapevole, il piccolo Marco rimane seduto indietro, lontano dalla famiglia, insieme ai compagni di classe che a turno gli stanno vicino e gli si avvicinano per abbracciarlo. A lui arrivano i baci e le condoglianze di tutti ma lui, forte, non piange. Non solo gli amici di scuola, anche i compagni di calcio sono arrivati a sostenerlo. I compagni dello Sporting Massarosa Academy, allenatore compreso, con la tuta di rappresentanza della società occupano completamente le prime due panche. La squadra, per rispetto al lutto, ha deciso di interrompere nella giornata di ieri le attività, nessuna partita, nessun allenamento.

All’ingresso della bara in chiesa il silenzio è irreale; oltre agli uccellini solamente il rintocco delle campane. A confortare nel silenzio soltanto le parole del parroco che sostiene la famiglia, seduta in prima fila: «Avete tutte le ragioni per piangere: dovete sfogarvi con Dio - recita nell’omelia - lui ha le spalle larghe e potrà lenire questo vostro dolore».

Di nuovo il silenzio. Questa volta all’uscita quando il carro funebre della Misericordia di Massarosa porta il feretro al cimitero di Quiesa. Un piccolo corteo per dire addio a un uomo che tutti hanno definito «una persona gentile».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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