Chioschi presi di mira in pineta di Levante
L’ultimo colpo al locale “Adriano” che ha avuto le vetrate spaccate I titolari lamentano anche lo stato di degrado di arredi e strutture abbandonate
VIAREGGIO. La settimana scorsa è stato preso di mira un chiosco lato mare, di quelli lungo il viale dei Tigli, al quale è stato rubato il registratore di cassa; nella notte tra venerdì e sabato è toccato, invece, al chiosco “Adriano”, lato monte. I ladri hanno spaccato due vetrate: una lato Darsena e l’altra sul lato via Indipendenza. Una volta all’interno hanno portato via il cassetto della casa che conteneva: circa 20 euro in centesimi, le matrici degli assegni, le chiusure fiscali degli ultimi 4 giorni. Bottino pari a zero, ma danni di oltre un migliaio di euro per i gestori dell’attività commerciale.
«Si ricomincia», è il commento amaro di chi tiene aperti i locali lungo il viale dei Tigli, in mezzo al verde, dove il fresco è assicurato anche nelle giornate più calde. Commento amaro al quale si aggiunge la rabbia per la desolazione dell’ambiente tutto intorno, senza manutenzioni e senza controlli. Ad iniziare da quelli sul fenomeno della prostituzione, tornata in abbondanza lungo il viale tra Viareggio e Torre del Lago, con buona pace delle ordinanza comunali che si sono ripetute nel tempo. In uno dei chioschi abbandonati - così il racconto di chi vive questo angolo di pineta di Levante - «è entrata una donna che si prostituisce e che del chiosco ha fatto la propria base, insieme ad un uomo. Nelle sere scorse, intorno alla struttura in legno, è stato anche acceso un fuoco».
Basta un colpo d’occhio di qualche minuto per capire quale sia lo stato della zona. I ponticelli di legno tra pineta e viale sono rotti da mesi e da mesi i titolari dei chioschi chiedono un intervento. Se ne dovrebbe occupare Mover - così è stato detto a chi ha richiesto riparazioni ad avvio di stagione - ma non è accaduto niente ed i ponticelli non sono neppure più protetti dal nastro bianco e rosso che ne segnala la pericolosità e che erano spuntati qualche mese fa.
Non stanno meglio le strutture di alcuni chioschi che sono abbandonati da tempo e che il Comune non ha riassegnato, trattandosi di concessioni comunali. Che, se assegnate, porterebbero introiti nelle casse comunali. Così le strutture, tutte in legno, si deteriorano e diventano luoghi che producono rifiuti e degrado in mezzo al verde.
Non stanno meglio gli arredi della pineta: panchine e tavoli divelti sono lasciati con i basamenti in bella vista ed in equilibrio molto precario. Per non parlare dei grossi rami che cadono a terra e che nessuno raccoglie, anche se sono molto pericolosi soprattutto per i bambini.
Non potevano mancare le proteste legate alle zanzare, presenza fissa giorno e notte ormai da qualche mese in tutta la città e con grande varietà: «Ci vogliono dare a bere che hanno effettuato la disinfestazione», è il coro arrabbiato dei titolari dei chioschi della pineta di Levante: «Ma i clienti si alzano disperati dai tavoli, la sera, chiedendo di poter cenare all’interno anche se fa caldo, perché fuori le zanzare ormai sono diventate resistenti anche agli zampironi».
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