Il Tirreno

Versilia

Nove aree in città per le nuove antenne

di Donatella Francesconi

Su Passeggiata e Terrazza gli impianti saranno sui lampioni

07 giugno 2018
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VIAREGGIO. «Stiamo lavorando con i gestori e abbiamo già scritto a chi ha individuato il nuovo sistema Das (Distributed Antenna Systems, ndr) che dà un livello di emissioni ridotto. L’idea è quello di utilizzare i lampioni su Passeggiata e Terrazza Repubblica» anche per evitare l’impatto paesaggistico che le esigenze della telefonia porta ad ogni città. Così l’annuncio fatto ieri in consiglio comunale dall’assessore all’ambiente, Federico Pierucci, che ha presentato il nuovo “Programma comunale degli impianti di radiocomunicazione”. «Grazie al nuovo Programma, per i prossimi 3 anni, saranno in tutto solo 9 i siti che potranno ospitare nuovi impianti», è tornato a ripetere l’assessore». Aggiungendo: «Solo in queste nuove aree sarà possibile fare richiesta ed avviare un procedimento amministrativo che non è detto si concluda con esito positivo».

Come anticipato dal “Tirreno” nel corso degli otto mesi che - tra 2017 e 2018 - hanno portato al compimento del lavoro, nuovi impianti per la telefonia mobile potranno vedere la luce nelle cosiddette “Aree preferenziali”, come proposte nel documento, a seconda delle richieste che i gestori presentano anno dopo anno. Ecco, dunque, dove le compagnie telefoniche potranno agire ex novo: viale Belluomini-Passeggiata lungomare; cimitero Marco Polo-piazza Paolo VI; viale Regina Margherita (piazza Margherita); via Martiri di Belfiore-Esselunga; largo Risorgimento–area industriale al momento dismessa (ex Salov); largo Risorgimento–area Ferrovie; via Indipendenza–stadio; via Porta Pietrasanta-parcheggio cavalcavia; via Marconi (Torre del Lago).

Queste, invece, le zone in cui gli operatori divideranno i siti già esistenti: Via Cei; via Matteotti e viale Europa (Torre del Lago); via Cavallotti; viale Manin; via San Martino/via Fratti; Città Giardino; via Carrara.

Sul territorio comunale sono già presenti 13 impianti Tim, 9 impianti Tre (H3G), 15 Vodafone, 12 Wind, 2 Linkem. E non può non fa riflettere quanto dichiarato ieri in consiglio comunale dal professor Gianfranco Cellai (università di Firenze) che per l’amministrazione al Programma delle telefonia ha lavorato: «Vi posso assicurare che tra un paio d’anni saremo di nuovo qui, a rivedere tutto perché si passa al 5G che avrà altre necessità». Ed ai comitati ambientalisti cittadini che hanno protestato per l’assenza di una mappatura del rischio (elemento sottolineato anche dalla presidente della commissione ambiente, Gloria Puccetti, che si è astenuta), il professor Cellai ha risposto: «Tutte le richieste attuali si basano sull’evoluzione del 4G. Per cui non ha senso questa operazione se non c’è un freno. La fotografia dell’esistente ce la danno i valori di Arpat. Se poi amministrazione riterrà, con le nuova implementazione del 4G si farà la mappatura».

«Atto di civiltà» è stata la definizione scelta dal sindaco Giorgio Del Ghingaro per la definizione dello strumento approvato ieri in consiglio comunale. «Si tratta - sono le parole del primo cittadino - di un Piano inattaccabile dal punto di vista giuridico da parte delle compagnie».

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