Il Tirreno

Versilia

l’intervista 

Appello delle chiese a favore dei migranti «I nostri fedeli sono d’accordo»

Cesare Bonifazi
Appello delle chiese a favore dei migranti «I nostri fedeli sono d’accordo»

Don Franco, il promotore: «Abbiamo seguito gli insegnamenti del Papa e del vescovo, non ho ascoltato le parole di odio»

04 luglio 2018
2 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO

«I nostri fedeli hanno capito il messaggio di pace e di apertura a chi soffre, gli altri devono riscoprire la parola di Cristo». Parole taglienti e a dir poco rivoluzionarie. «Aprite i porti». Un messaggio chiaro. Molto politico, umano, cristiano. A dirlo non è stato il politico di turno che inneggia contro Matteo Salvini ma le chiese unite di Viareggio, non solo quella cattolica ma anche quella valdese e ortodosso-rumena. Unite sotto un solo documento che chiede a tutte le comunità di vigilare sui diritti umani, con un occhio ai diritti dei migranti. A dare l’impulso è stato don Franco Raffaelli, parroco della chiesa di San Paolino.

Don Franco, com’è nato il suo messaggio condiviso anche da tutte le altre confessioni?

«Abbiamo un gruppo di preghiera che si riunisce ogni giovedì sera e trattiamo spesso i temi della vita quotidiana. Tra gli altri, ovviamente, anche la questione migranti. Noi abbiamo seguito quello che hanno detto prima di noi sia il nostro vescovo Castellani che Papa Bergoglio. Abbiamo deciso di scrivere questo documento e di fare in modo di diffonderlo anche agli altri parroci, anche di altre confessioni, perché credo che ciò che abbiamo scritto siano valori comuni a tutta la cristianità».

Qual è stata la reazione dei parrocchiani?

«Coloro che frequentano la nostra parrocchia condividono con noi questo messaggio. Io sono partito in ritiro in Garfagnana poco dopo la pubblicazione del documento quindi non so quale sia stata la reazione degli altri. Chi dice di credere in Cristo e poi spera che certe persone muoiano in mare non ragionano con la testa al Vangelo e vivono una grande contraddizione in sé. La direzione del cristiano è la parola di Gesù, non i propri tornaconti politici. Le nazioni europee affamano certi Paesi e poi non riescono a dare soccorso quando quei popoli vengono a bussare alla nostra porta. Il nostro benessere viene da lì».

Certe idee non sembrano molto condivise, soprattutto nei social network...

«Ma anche nella vita reale. Facciamo l’esempio delle scritte d’odio apparse in città: quello è un rancore su cui non andrebbe costruita una politica. Invece che soffiare sul fuoco bisognerebbe che la politica e le istituzioni si facessero carico di sopirle». —



Primo piano
Il reportage

Volterra, crollo delle mura: Liliana è salva per miracolo. Il palazzo evacuato, il precedente e milioni di danni in una domenica di paura

di Sabrina Chiellini