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Strage di Viareggio: i familiari delle vittime alle esequie solenni a Genova

Donatella Francesconi
Strage di Viareggio: i familiari delle vittime alle esequie solenni a Genova

Incontro a sorpresa del ministro dell’Interno Matteo Salvini con Piagentini e Rombi. «Mai più condannati che vengono promossi come accaduto a Viareggio»

18 agosto 2018
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VIAREGGIO. Disastro ferroviario di Viareggio, 29 giugno 2009, 32 vittime, distruzione, feriti e lutti: l’esempio di cosa non dovrà diventare la tragedia che si è appena consumata a Genova.

Questo il senso della visita del ministero dell’Interno Matteo Salvini che ha incontrato Marco Piagentini e Daniela Rombi, presidente e vide dell’associazione “Il mondo che vorrei”, insieme ai consiglieri comunali di Viareggio Massimiliano Baldini (Movimento cittadini) e Maria Pacchini (Lega) che l’incontro hanno voluto. Salvini ha auspicato che a Genova, «non ci siano gli insabbiamenti e i tentativi di tirarla per le lunghe che ci sono stati a Viareggio. Dove, peraltro, alcuni imputati condannati in primo grado sono stati bellamente promossi ad altro incarico. Questa cosa è incredibile, non si ripeterà».

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Una delegazione dell’associazione viareggina sarà oggi a Genova, alle esequie solenni che molti dei familiari delle vittime del crollo del grande ponte hanno scelto di disertare. «Lo Stato farà la propria parte», assicura il ministro con in mente il disastro in Liguria. Lo stesso Stato, impossibile non ricordarlo, che la propria parte non l’ha fatta per la strage di Viareggio, ritirando la costituzione di parte civile perché Fs avevano risarcito la somma spesa per la ricostruzione di parte del quartiere. «In passato qualcuno non ha fatto quello che doveva», sottolinea Salvini con riferimento a questa vicenda. E Piagentini ricorda un altro passaggio dello scontro forte tra i familiari delle vittime di Viareggio ed uno Stato che è stato altrove: «Sicuramente questo incontro è positivo», ha commentato Piagentini al termine dell’incontro: «Perché fino ad ora le istituzioni ci hanno lasciati soli, anzi ci hanno respinto. Oppure, hanno fatto come l’allora ministro Delrio che dopo le richieste di condanna degli imputati formulate dai pm della Procura di Lucca dichiarò pubblicamente che erano sproporzionate. Un ministro che entra a gamba tesa su un processo ci è sembrato inopportuno».

Ed allora, per le vittime di Genova la voce dei familiari dei morti di Viareggio grida forte: «Non ci si fermi al lutto nazionale. Lo Stato faccia la propria parte fino in fondo». È in questo senso che va la richiesta consegnata al ministro dell’Interno, destinatario il suo collega con delega ai trasporti, Danilo Toninelli: «Torniamo a sollecitare l’incontro che abbiamo già richiesto», sottolinea Piagentini, «e chiediamo che il ministro, o chi per lui, partecipi alle udienze dell’appello per la strage di Viareggio. Perché ora è davvero il momento di smettere di fingere. Non si può rimandare un tema così fondamentale come quello della sicurezza e dei controlli per assicurarla».

Nel corso dell’incontro, aggiunge Rombi, «al ministro dell’Interno abbiamo anche posto la questione dei ferrovieri licenziati perché si battono per la sicurezza. Come è accaduto a Riccardo Antonini».



 

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