Da Livorno a Vienna fra Virzì e Putin

 

Roberto nel ristorante viennese Deutsche Wagram, sul muro foto di Cecco Beppe
Roberto nel ristorante viennese Deutsche Wagram

Grazie a Roberto Gonfiantini, livornese a Vienna

Chiedo a Roberto Gonfiantini, che mi scrive per commentare l’intervista di qualche settimana fa a Paolo Virzì, di raccontarmi qualcosa di sé. Risponde così: “Ho 85 anni, sono toscano e ho vissuto a Livorno dal 1939. Ho fatto poi l’Università a Pisa, mi sono laureato in chimica e più tardi ho conseguito la libera docenza in Geologia Nucleare. Ho lavorato come ricercatore al Laboratorio di Geologia Nucleare dell’Università di Pisa, e poi dal 1970 al 1993 all’International Atomic Energy Agency di Vienna. Dal 1994 sono stato Guest scientist all’International Institute for Reference Materials and Measurements dell’Unione Europea a Geel, Belgio, e dal 1997 al 2002 ho diretto l’Istituto di Geocronologia e Geochimica Isotopica del CNR a Pisa. Sono sposato e ho un figlio. Non uso il cellulare”.

Ora, le sue riflessioni di politica. “La sua intervista a Virzì mi ha fatto ripensare alla mia ormai lontana giovinezza livornese e alla storia della sinistra. Purtroppo, la rottamazione – parola violenta ma giusta – era/è necessaria per tanti (ormai pochi) vecchi politici di sinistra, ridottisi da tempo a una setta di notabili esausti e senza idee, da troppo tempo abbarbicati alle strutture di potere del partito”.

“Come dice Virzì, il passato è diverso, non migliore; però Renzi non mi sembra peggiore dei suoi predecessori comunisti e/o democristiani – anzi. Lui (con il Pd) è stato attaccato tutti i giorni e da tutte le direzioni nel tentativo di delegittimarlo senza rendersi conto che invece si stava collaborando al successo delle destre – quella di Lega-FI-FdI e quella del M5S. Forse ora M5S e Lega si spartiranno il potere e governeranno insieme. Credo però che non dureranno a lungo, e che il M5S vorrà governare da solo. Quello che è venuto fuori sulla Cambridge Analytica aiuta a capire le mosse politiche e il piano generale del M5S cominciato cinque anni fa sotto la guida di un abile professionista del web”.

“Grillo e Casaleggio cominciarono scegliendo come rappresentanti dei Pinco Pallino scelti a caso: davano credito a scie chimiche, sirene, chip sotto la pelle e altre simili amenità. Si trattava però di gente pronta a credere obbedire e combattere – vera carne da cannone della politica – che fu usata per suscitare una reazione di rigetto nei confronti dei partiti tradizionali. Allo stesso tempo, furono organizzate contro gli avversari vere e proprie campagne di odio, amplificate dalla rete”.

“Così, con l’aiuto della crisi economica e di processi inarrestabili come la globalizzazione del lavoro e le migrazioni di massa, i grillini sono riusciti ad aumentare parecchio i voti e ora provano a costruire una maggioranza con la coalizione di destra, a loro ideologicamente affine; ma cercheranno di svuotarla per ereditarne i voti, per poi andare a nuove elezioni nel giro di un anno, elezioni dalle quali contano di uscire padroni del campo”.

“Dopodiché proveranno a fare quello per cui sono nati, e cioè instaurare un sistema politico a-democratico e sostanzialmente autoritario: insomma, un sistema alla Putin. Il paese sta correndo un grande rischio; spero solo che Mattarella sia all’altezza della situazione”.