Dopo il successo della prima edizione nel 2016, torna il Bari Brasil Film Fest, mostra di Cinema e cultura brasiliana organizzata dall’associazione Abaporu. Due le principali novità di quest’anno: una collaborazione col prestigioso Festival du cinéma brésilien de Paris e il coinvolgimento, oltre al capoluogo pugliese, di matera, capitale europea della cultura 2019. Quindi dal 7 al 12 ottobre la manifestazione si svolgerà a Bari, mentre il 14 e il 15 alcuni dei film selezionati saranno proiettati anche nella città dei "sassi”. Il tema di questa edizione della rassegna è l’importanza di principi come la tolleranza e l’inclusione, non solo dello straniero, ma del “diverso” in ogni sua possibile accezione.

Sei film d’autore

Nel corso dell’evento saranno presentate (in lingua originale, con sottotitoli in italiano) una serie di pellicole d’autore, per la maggior parte ancora inedite in Italia, che hanno per tema la vita e la storia di personaggi che lottano per essere accettati ed integrati in un contesto che spesso li vede come corpi estranei. E questo può accadere anche in un Paese come il Brasile, dove la contaminazione ed il multiculturalismo sono elementi permeanti della società. Così il 7 ottobre la rassegna partirà con “Elis” di Hugo Prata (che sarà presente a Bari), storia della grande cantante Elis Regina e della sua capacità, grazie al temperamento, di penetrare in un mondo maschilista e chiuso come quello dei musicisti di Rio de Janeiro degli anni ’60.

Ritratti di donne forti

Altra donna forte è stata Nise da Silveira, psicanalista in grado di sperimentare a partire dagli anni ’40 nuovi metodi di riabilitazione meno invasivi e di proporre terapie alternative basate anche sul far praticare le arti ai pazienti; e proprio al rapporto tra creatività e follia è dedicato "Nise - O Coração da Loucura".

Ultima figura femminile, questa volta in una storia totalmente di finzione, ma dal forte significato sociale è Clara, una straordinaria Sonia Braga protagonista di “Aquarius”, film di Kleber Mendonça Filho che ha già vinto una trentina di premi in giro per il Mondo. Altra pellicola dalle forti connotazioni politiche è “Era o Hotel Cambridge” di Eliane Caffè, in cui fantasia e documentario si sposano per raccontare degli abitanti di un vecchio albergo occupato da senzatetto brasiliani e rifugiati politici provenienti da Africa e Medio Oriente.

Poesia e musica

Altra gemma della rassegna è “Big Jato” di Claudio Assis, ritratto poetico di un ragazzo che deve scegliere il proprio destino: seguire i propri sogni e le inclinazioni artistiche oppure rimanere legato al lavoro del padre e alla sua terra, l’affascinante Sertão brasiliano. Un festival dedicato al Brasile non poteva che chiudere in musica con “Chico – Artista Brasileiro” di Miguel Faria Jr, documentario sul grande e amatissimo musicista Chico Buarque, ricco di intermezzi musicali. Oltre ai film, il pubblico potrà assistere ad incontri con gli autori, ad una mostra fotografica di Michel Heberton ed a conferenze molto interessanti sul rapporto tra il cinema e l’architettura e sul ruolo del Brasile e di altre nazioni verso i Paesi dell’Africa Subsahariana.