Il Nobel per la pace 2017 va a alla Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari. L'annuncio è arrivato direttamente da Oslo. Nella motivazione si sottolinea il ruolo di "Ican", International campaign to abolish nuclear weapons: fare chiarezza sulle conseguenze catastrofiche dell'utilizzo di tali armi e impegnarsi con sforzi innovativi per arrivare a un trattato di proibizioni. Oggi sono oltre quattrocento, in più di cento Paesi, i partner di Ican, organizzazione non profit fondata dieci anni fa. Beatrice Fihn, direttrice di Ican, soddisfatta per il prestigioso riconoscimento, ha detto che questo premio rappresenta un chiaro messaggio per gli Stati che dispongono di armi nucleari.

Fihn ha aggiunto che è inaccettabile basare la sicurezza su armi atomiche. Un discorso che riguarda Corea del Nord, Stati Uniti d'America, Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia, Pakistan e India. Inaccettabile è stata definita anche la minaccia di uccidere civili.

I rischi

Intanto, Antonio Guterres, segretario generale dell'Onu, elogiando la campagna, fa sapere in una nota che il premio costituisce un riconoscimento a quanto fatto dalla società civile per sottolineare le gravi conseguenze umanitarie e ambientali legate a un eventuale uso di tali armi, rischi di portata catastrofica per tutta l'umanità, senza eccezioni di sorta. Anche Federica Mogherini, alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, su Twitter, si sofferma sull'opportunità di condividere un forte impegno per l'obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari.

La priorità

Dal sito internet della Farnesina, in riferimento al premio assegnato alla campagna in questione, una riflessione: balza in primo piano la priorità assunta dal disarmo nucleare per l'opinione pubblica. "L'Italia condivide tale priorità" in maniera piena - emerge dalla pagina web del ministero degli Affari esteri - e avverte "profonda preoccupazione" per le conseguenze dell'uso di armi nucleari, auspicando un pianeta libero da ordigni del genere.

Obiettivo raggiungibile mediante un percorso graduale, che possa favorire un processo di disarmo "irreversibile", ma soprattutto "trasparente". Inoltre, l'Italia intende rafforzare il Trattato di non proliferazione nucleare.

Il passato

Il premio Nobel per la pace è stato istituito intorno alla fine dell'Ottocento dal testamento di Alfred Nobel, chimico, imprenditore e filantropo svedese.

A differenza degli altri premi Nobel, quello per la pace viene assegnato sempre in Norvegia, non in Svezia. L'anno scorso il premio è andato a Juan Manuel Santos, Colombia, per gli sforzi "per portare a termine una lunga guerra civile del Paese". Nell'albo d'oro del Nobel per la pace anche il Quartetto per il dialogo nazionale tunisino; Malala Yousafzai, Pakistan; Kailash Satyarthi, India; Opac, internazionale; Unione europea, Ue; Tawakkul Karman, Yemen; Leymah Gbowee, Liberia; Ellen Johnson Sirleaf, Liberia; Liu Xiaobo, Cina; Barack Obama, Usa. Nell'elenco spiccano anche altri nomi: Theodore Roosevelt, Auguste Marie François Beernaert, Thomas Woodrow Wilson, Emily Greene Balch, George Catlett Marshall, Mohamed Anwar El Sadat, Madre Teresa di Calcutta, Yasser Arafat, Nelson Mandela, Shimon Peres, Yitzhak Rabin, Kofi Annan e altri personaggi di livello mondiale.

Nella classifica dei Paesi, dominano gli Usa con 24 premi, a seguire Regno Unito 14, Svizzera 11, Francia 10. A ridosso delle prime posizoni Germania e Svezia 5, Belgio 4, Israele, Polonia e Sudafrica 3.