Torna a far discutere la frase che secondo alcuni l’ex ministro dell’integrazione Cecile Kyenge, avrebbe postato su twitter, rimuovendola poco dopo. L'ex ministro afro italiana secondo numerosi giornali e blog avrebbe scritto: «I mercatini di Natale offendono le altre religioni, noi siamo ottusi e ragioniamo solamente guardando noi stessi, dobbiamo guardare più avanti del nostro naso, i Mercatini di Natale non rendono felici tutti i cittadini, andrebbero vietati». Ma a difendersi è la stessa Kyenge, che è stata costretta a subire nuovamente accuse, sfottò e critiche da un numero esorbitante di internauti, per un messaggio che dice di non aver mai pubblicato sui social network, né tanto meno espresso verbalmente.

L'ex ministro all'integrazione, che puntualmente si ritrova al centro di polemiche, fa sapere di essere fortemente preoccupata per la crudeltà che va al di là delle bugie divulgate sulla sua persona, poiché questa frase sarebbe già stata utilizzata l'anno scorso all'indomani dell'attentato di Berlino, quando un autoarticolato proveniente dall’Italia piombò sulla gente, mentre affollava i mercatini di Natale, provocando 12 morti e 56 feriti. Il deputato inoltre, precisa che non potrebbe mai aver espresso simili pensieri poiché è anch'ella di religione cattolica e la sua fede è stata confermata anche dal matrimonio con il marito di origine calabrese, con il quale si è sposata con rito religioso tradizionale.

Sono ricorrenti le bufale create per diffamare la prima ministro afro italiana

Le fake news sulla politica italo congolese non sono purtroppo una novità. Tra quelle che fanno più soffrire la Kyenge ci sarebbe quella riguardante i suoi parenti. La bufala sulla sua famiglia, fu divulgata a seguito della sua nomina da Ministro all'Integrazione del governo Letta.

Allora si parlò di cannibalismo in Congo, ripescando una notizia del lontano 1960 quando durante una missione umanitaria furono ammazzati tredici piloti italiani. Nonostante fu dimostrato che le vittime non furono mai mangiate da nessuno e che furono seppellite in alcune sepolture comuni, diversi siti divulgarono la bufala che un suo familiare faceva parte della tribù che sterminò gli italiani.

Per l'ex ministro alla base di queste ostilità ci sarebbe un odio razziale fomentato da qualcuno, e la mancata accettazione di una carica al governo affidata ad una donna di colore. Un atteggiamento che la Kyengè biasima e che adesso denuncia affinché l'informazione non sia più manipolata.