É proprio vero che non c'è limite all'indecenza. Se pensavate di averle sentite tutte quando vi abbiamo parlato degli abusi sessuali avvenuti a Palermo da parte di un prete nei confronti di 3 bambini, dovete assolutamente ricredervi, perché quello che è accaduto su internet ha il macabro sapore di un episodio di pedofilia e pedopornografia. Un uomo, Nathan Potter, appena trentunenne, avrebbe cercato di convincere il padre di un bambina di quattro mesi ad abusare sessualmente di lei e di mostrarsi su Internet mentre lo faceva. Per fortuna, però, si trattava di un finto papà, perché quella bambina non esisteva e l'uomo era un agente di polizia sotto copertura che ha permesso di incastrare il criminale.

Cerca di convincere il padre ad abusare della bimba: l'agente lo incastra

Nathan Poterr, adesso, è stato arrestato e dovrà scontare la sua pena in carcere per i prossimi sedici mesi. L'accusa, secondo quanto riportato dai media locali, è quella di aver incoraggiato la diffusione di materiale pedopornografico. L'agente di polizia aveva notato alcuni commenti da parte dell'uomo in una chat online a luci rosse e avrebbe deciso di approfondire il caso. Fingendosi padre di una bambina di quattro mesi, infatti, nello scorso agosto ha cominciato una conversazione con l'uomo e poco dopo Nathan Potter ha chiesto in maniera piuttosto esplicita di 'togliere il pannolino alla figlia e di abusare sessualmente di lei'.

Ritrovate oltre 270 immagini pedopornografiche nel pc

É stato quello il momento che ha fatto scattare l'operazione e che ha fatto sì che l'uomo venisse arrestato. Una volta posto in fermo, sul computer dell'uomo sarebbero state trovate più di 270 immagini di bambini, "collezionate" dal lontano 2011. Il giudice che ha processato l'uomo ha dichiarato che era consapevole di ciò che stava chiedendo e di cosa voleva e che, incoraggiando l'uomo, che per fortuna era un agente di polizia, ha compiuto un atto a dir poco deplorevole.

In più, il reato commesso dall'uomo sarebbe aggravato dal ritrovamento delle fotografie nel suo pc. L'avvocato di Nathan Potter, invece, lo ha definito "un depravato", ma ha spiegato che per l'uomo sarebbe stato un sollievo il momento in cui è stato arrestato perché aveva capito di avere un comportamento malato. Insomma, non c'è veramente limite al peggio.

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