Nell'ultima conferenza di Baltimora, alla quale hanno partecipato tutti i vescovi americani, si è deciso che presto alce nero diventerà un Santo. Il capo degli indiani sioux diventerà dunque la prima figura pellerossa ad intraprendere il percorso di santificazione, che andrà a riconoscere le sue numerosi azioni e la vita dedicata ai precetti del cattolicesimo. Assieme a Kateri Tekakwitha, sarà uno dei pochi santi di origine nord-americana. Per capire al meglio la decisione presa dalla conferenza episcopale americana, occorre ripercorrere la vita di Alce Nero e il suo processo di conversione alla religione cattolica.

Alce Nero santo: la vita del capo Sioux

Alce Nero, noto in territorio americano sotto il nome di Black Elk, era già nota ai più grazie alla ripubblicazione da parte di Carl Jung del libro di John G. Neihardt, nel quale si racconta della visione che il capo Sioux ebbe all'età di nove anni. Così, grazie a Black Elk Speaks si diffuse anche in Europa il nome del pellerossa, già apprezzato per essere un grande leader spirituale per la sua tribù. All'età di soli 12 anni partecipò alla battaglia di Little Bighorn del 1876, la quale si concluse con la sconfitta dell'esercito americano, all'epoca guidato da George Armstrong Custer. Dopo aver seguito al tournée di Buffalo Bill in Inghilterra e dopo essere rimasto ferito nella battaglia di Wounded Knee, si sposò con Katie War Bonnet, una donna cattolica dalla quale ebbe tre figli.

Nel 1903, dopo aver superato il lutto della sua sposa, decise di battezzarsi, intraprendendo così uno stile di vita basato sulla religione cattolica.

La santificazione di Alce Nero

Da quando si convertì, Alce Nero si impegnò al fine di ricevere gli altri sacramenti e cominciò persino ad accompagnare i Gesuiti missionari, aiutandoli a servire la messa e rivestendo il ruolo di catechista.

Tutto ciò però non emerse dalla biografia pubblicata da Neihardt nel 1960, in quanto l'autore decise di censurare il legame che aveva stretto con la religione cattolica a partire del 1903. I primi ad accorgersene furono proprio i Gesuiti, i quali fecero notare l'omissione ad Alce Nero. Ad oggi, a distanza di quasi 70 anni dalla sua morte, è stata rivalutata la figura del pellerossa capo degli Sioux e grazie alla decisione presa durante la conferenza di Baltimora, il processo di santificazione verrà presto avviato.

Il vescovo Dwayne Gruss del Sud Dakota si occuperà di raccogliere tutte le testimonianze che lo collegano alla fede cattolica. Una volta raggiunta la completezza di informazioni, l'intero fascicolo verrà inviato a Roma dove il Papa verificherà il tutto procedendo alla conclusione della santificazione.