Che la rivoluzione dei sacchetti biodegradabili fosse destinata a scatenare polemiche su polemiche era già assodato. In pochi però potevano immaginare che, in un modo o nell'altro, sarebbe stato attaccato l'ex premier Matteo Renzi. Le accuse nei confronti del segretario Pd sono giunte in queste ultime ore sia dalla carta stampata che dai social, finanche Whatsapp. Di preciso, Renzi viene accusato di legge ad personam per favorire una sua amica, tale Catia Bastioli. Cosa c'è di vero in questa notizia? Quasi nulla. Quel quasi non è sufficiente per non bollare l'accusa rivolta all'ex sindaco di Firenze come una fake news.

Il caso dell'amica di Renzi

Secondo quanto riportato nelle ultime ore, il provvedimento dei sacchetti biodegradabili a pagamento è un regalo da parte di Renzi all'azienda Novamont, la cui amministratrice delegata è Catia Bastioli. Sempre stando alle informazioni contenute in quella che possiamo già definire bufala, la Novamont avrebbe il monopolio, vale a dire sarebbe l'unica a produrre sacchetti biodegradabili. Se fosse vero, risulterebbe un potenziale vantaggio per l'azienda chimica italiana, leader europea nel settore. In realtà le cose stanno diversamente.

A chiarire la vicenda è Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente. Contattato da Repubblica, Ciafani ha bollato come bufala l'accusa di monopolio rivolta alla Novamont, in quanto "le bioplastiche vengono prodotte dalle maggiori aziende nel mondo".

Vale la pena ricordare, en passant, che la legge risponde ad una direttiva europea del 2015. Inoltre, è interessante capire anche perché la Bastioli viene definita amica di Renzi. Stando alle indiscrezioni, alla donna sarebbe stato sufficiente partecipare ad una Leopolda del 2011 in qualità di oratrice per ricevere l'appellativo di "amica" dell'ex presidente del Consiglio.

Un collegamento forse un po' forzato, se si pensa al ruolo marginale avuto dalla donna e gli anni trascorsi dalla seconda edizione della manifestazione.

La replica

"Avrò visto Renzi quattro o cinque volte in tutto". Non è tardata ad arrivare la replica di Catia Bastioli, che oltre a sottolineare il fatto di conoscere a malapena l'ex premier, ha aggiunto che l'invito alla Leopolda 2011 le fu dato da Ermete Realacci, per via del suo interessante progetto, relativo appunto alle bioplastiche. Occorre infine aggiungere che la Novamont è un'azienda nata nel 1990 e ad oggi vanta un fatturato pari a qualcosa come 170 milioni di euro.