Una giornata di silenzio, una giornata di rispetto, ma senza storia che insegna e senza ricordo che sani la memoria di oggi. Tra la mattina e il pomeriggio di ieri, durante le ore dedicate alla tragedia delle foibe, sono stati numerosi gli scontri che si sono susseguiti in alcune città italiane, per motivi diversi, ma pur sempre indicativi di uno stato di cose che non si può ignorare, in particolare a Torino e Piacenza, che in alternanza e per cause differenti sono state terreno di scontro tra cortei e forze dell'ordine.

Il corteo di Piacenza

La situazione più tesa si è registrata a Piacenza, dove nel pomeriggio si stava tenendo una regolare manifestazione di protesta organizzata dal collettivo cittadino Contro Tendenza per protestare contro l'apertura di una nuova sede di casapound.

Una manifestazione a cui hanno aderito circa 400 persone provenienti anche da altre città, tra centri sociali e gruppi di sinistra, che attorno alle 15.30 sono partiti dalla zona della stazione ferroviaria: una situazione apparentemente sotto controllo, il corteo che procede, di pari passo con circa 80 tra polizia e carabinieri, coordinati dalla questura.

Nessuna difficoltà fino alle prime vie del centro, quando alcuni manifestanti che stavano andando in una direzione non prevista dal percorso, sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Primi attimi di tensione e dopo neanche mezz'ora la situazione che precipita: scoppia lo scontro tra la prima fascia del corteo e i carabinieri di Bologna, i dati ufficiali parlano di cinque militari feriti, seppure sia in corso di ricostruzione l'individuazione dei responsabili e delle dinamiche.

Alcuni video mostrano manifestanti armati solo di parole, mani alzate e cori, il tentativo di passare e la carica della polizia, altri momenti della manifestazione invece mostrano persone a volto coperto armate di bastoni mettere in fuga una decina di carabinieri, con il ferimento di un militare rimasto a terra e aggredito tra la folla.

Tra sporadici tentativi di mediazione da ambo le parti, scontri fisici, proteste, lanci di oggetti e il ferimento al volto di un giornalista che seguiva il corteo, la manifestazione prosegue e giunge al termine. Il bilancio parlerà di cinque militari feriti, mentre non giungono dati di feriti tra i manifestanti, almeno ufficiali.

In strada anche a Torino e Macerata

Scontri anche a Torino, dove nella giornata di ieri si sono svolti contemporaneamente un corteo di Forza Nuova e un corteo antifascista, a una distanza di 300 mt, con le forze dell'ordine a fare da cordone di separazione. La situazione sfugge di mano quando alcuni manifestanti del corteo antifascista tentato di raggiungere il corteo di matrice opposta, tra i commercianti che chiedono di farli passare e i militari che tentano di far rispettare lo sbarramento. L'agitazione terminerà con il fermo di un manifestante. Si è invece svolto pacificamente il corteo antifascista e antirazzista di Macerata: per le via della città circa 30 mila persone si sono riversate per le strade, in reazione ai fatti degli scorsi giorni che hanno portato al ferimento di 6 migranti.