Terminate le festività di natalizie, come di consuetudine ricominciano le scuole. Oggi, però, le lezioni in molti città d'Italia non sono riprese per via dello sciopero delle insegnanti della Scuola dell'infanzia e primaria. Sono infatti oltre il 30% dei docenti che hanno aderito alla protesta, minacciando di bloccare anche i scrutini se non si dovesse trovare una soluzione. In molte città d'Italia da Nord a Sud, passando per il Centro sono molti gli insegnati che hanno deciso di scendere nelle piazze, in 4000 da tutta Italia, sono invece arrivati sotto la sede del Ministero dell'Istruzione, ovvero al Miur.

La protesta è scattata, per via della sentenza del Consiglio di Stato, che prevede l'abolizione del diploma magistrale dagli anni 2.000, cancellando così numerosi posti già occupati. A scoraggiare i docenti è proprio la lunga lotta per ottenere il posto di ruolo. In alcuni casi, secondo la sentenza, i docenti con diploma magistrale già in ruolo perderebbero il posto finendo come supplenti, mentre nei casi peggiori potrebbero finire in seconda fascia o addirittura, in terza. Secondo i dati stimati, sono circa 43.600 i docenti con diploma magistrale che oggi si troverebbero in "mezzo ad una strada" se tale scelta venisse applicata. A Genova il corteo delle insegnanti è stato aperto proprio da alcuni bambini, portando uno striscione: "Non toccate le nostre maestre."

Il mondo della scuola, in Italia è stato quello che purtroppo ha subito più penalizzazioni.

Basti pensare, che il rinnovo del contratto degli Statali è arrivato soltanto un mese fa, dopo più di dieci che non vi si metteva mano. Ad aderire in massa al primo sciopero dell'anno, quest'anno programmato di lunedì proprio per l'importanza della motivazione sono state le seguenti sigle sindacali: Cobas, Cub ed Anief.

La risposta della ministra Fedeli

Le insegnanti preoccupate del loro posto di lavoro, a viale Trastevere sotto la sede del Miur hanno chiesto risposte certe, perché dopo anni di gavetta per arrivare al tanto atteso contratto a tempo indeterminato adesso si potrebbero trovare senza una cattedra. Parole di conforto e solidarietà sono arrivate da parte del segretario della Lega, Matteo Salvini.

A tale richiesta dei docenti, non poteva non esprimersi in merito la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli. In un comunicato ha dichiarato di rispettare la forte adesione allo sciopero dei docenti, ma l'avvocatura si è solo pronunciato sulle parole del Consiglio di Stato. E ancora, ribadisce che appena arriverà una risposta ben precisa in merito a quanto stabilito, verranno subito convocate le parti per discuterne e trovare la miglior soluzione per tutti. Nel frattempo le insegnanti di scuola dell'infanzia e primaria con diploma magistrale, si sono rivolte anche al futuro Governo che verrà.