Dopo le elezioni regionali in Sicilia, che hanno decretato la vittoria del centrodestra, i partiti si preparano ad affrontare quelle politiche nazionali. Per la scarsa affluenza di votanti (circa il 46%) e per la mobilità di quello elettorato, i risultati delle regionali siciliane, non costituiscono un preciso orientamento di tendenza politica nazionale. Tuttavia lo stesso risultato ha acceso molte speranze in quell'area politica, e sono già scesi in campo i maggiori esponenti della coalizione di centrodestra, da Berlusconi a Salvini, per impostare la campagna elettorale.

I programmi e le strategie relative verranno discusse, di comune accordo, tra i vari leader della stessa coalizione, tutti interessati a contribuire alle scelte politiche della competizione.

La Lega con Matteo Salvini

La Lega, che rappresenta il terzo partito italiano, stando ai sondaggi degli ultimi tempi, aspira a guidare la relativa coalizione, proponendo il giovane leader Matteo Salvini, che ha saputo portare il suo partito alla consistenza attuale.

Riflettendo sul recente passato, la situazione politica attuale è molto cambiata: non si può adottare la formula del ' piede su due staffe' o, che dir si voglia, ' la politica dei 2 fornì'. L'unico modo per arrivare al Governo del paese, da parte del centrodestra, è quello della concordia tra i componenti la coalizione, mettendo a punto insieme programmi, strategie, ed evitando propaganda demagogica e populista.

Forza Italia deve convincersi che Matteo Salvini è una realtà, e che gli va riconosciuto il suo ruolo all'interno del centrodestra.

Larghe intese

Altre strade, per condurre le trattative con la Lega, farebbero perdere molti voti alla coalizione, rendendo meno attraente la scelta di centrodestra. Si parla anche di larghe intese, nel caso in cui i risultati elettorali non producano maggioranze in grado di governare.

Col nostro quadro politico attuale però, questa ipotetica formula, può solo agevolare il M5S, che con una sua apertura, sarebbe in grado di ottenere una maggioranza idonea per il Governo del paese. A nulla invece servirebbe, la stessa formula, per il centrodestra o centrosinistra, per i quali, a causa dei reciproci veti incrociati, sarebbe impossibile ottenere aggregazioni superiori a quelle delle coalizioni stesse.

Alla fine di tutto, la legge elettorale, recentemente approvata 'Rosatellum bis', pensata in un certo modo, porterà acqua al Mulino di Beppe Grillo.