Cittadini alle urne oggi in Lombardia e Veneto, si vota dalle 7 alle 23 per il referendum sulle autonomie. Si tratta di un appuntamento 'consultivo', pertanto in caso di vittoria del SI e, dunque, del fronte autonomista, le due regioni non diventeranno automaticamente a statuto speciale, ma potranno fornire un'indicazione da consegnare al governo di Roma su quella che è la rispettiva volontà popolare. I due referendum sono strutturati in maniera diversa, sebbene facciano entrambi riferimento all'Articolo 116 della Costituzione in merito al considdetto 'regionalismo differenziato'.
L'articolo in questione riconosce a tutte le regioni d'Italia a statuto ordinario la possibilità di accedere a condizioni di autonomia differenziata. Se dovesse vincere il fronte del SI, come detto, il governo regionale interessato avvierà tutte le iniziative previste dalla normativa per giungere ad una legge specifica dello Stato sull'autonomia regionale, in base ad un accordo tra il Governo di Roma e quello regionale.
Il voto elettronico
Il referendum in Lombardia è stato indetto dal governatore, Roberto Maroni, che ha recepito una proposta presentata in consiglio regionale dal centrodestra e dal Movimento 5 Stelle. Nei seggi lombardi viene inoltre data la possibilità, altamente innovativa, di esprimere elettronicamente la propria preferenza.
Gli elettori in cabina non troveranno la classica scheda elettorale, ma un dispositivo simile ad un tablet ed esprimeranno il proprio voto tramite un touch-screen. Lo schermo riporterà per intero il quesito referendario. Per l'acquisto delle 'voting machine', la Regione Lombardia ha speso una cifra vicina ai 23 milioni di euro.
Il governo ha già annunciato che, al termine del referendum, le strumentazioni andranno in dotazione alle scuole del territorio. Un'altra differenza sostanziale tra Lombardia e Veneto è che nella prima non è necessario il raggiungimento di un quorum per rendere valido il risultato.