Il segretario Matteo Renzi ha aperto questo pomeriggio la riunione della Direzione Pd in cui si dovrebbe decidere il destino del centrosinistra italiano. Alla fine sono rimasti tutti delusi: sia chi si aspettava un’apertura più decisa nei confronti dei movimenti politici alla sinistra del Nazareno, sia che avrebbe desiderato un Renzi rottamatore vecchio stile. Renzi, infatti, sottolinea che non sarà certo il suo Pd a porre “alcun veto e alcun paletto” ad una possibile coalizione larga che comprenda, tra gli altri, anche Mdp di Bersani e D’Alema, Sinistra Italiana di Fratoianni e Possibile di Civati.

D’altra parte, il segretario Dem rivendica con orgoglio la linea politica tenuta fino a questo momento, escludendo categoricamente future “abiure” di quanto fatto (vedi ad esempio lo scontro sul destino del Jobs Act).

L’apertura di Renzi: nessun paletto alla sinistra del Pd

La notizia del giorno, in merito ai rapporti tra il Pd e la sinistra per cercare di dare vita ad una coalizione di centrosinistra che possa contrastare i ‘rivali’ del centrodestra, è l’affermazione di Matteo Renzi sul fatto che “non sarà il Pd a mettere alcun veto e alcun paletto alla coalizione più larga possibile”. Dunque, questo il pensiero esposto dal segretario durante la direzione Pd, nessun veto e nessun paletto contro il dialogo con tre forze politiche che Renzi cita per nome: Mdp, SI e Possibile.

L’ex premier si dice anche disposto a “superare gli insulti” che gli piovono addosso quotidianamente pur di aprire un “dibattito serio sul programma” del centrosinistra che verrà.

La chiusura di Renzi: nessun passo indietro sulla rivendicazione del passato

Ma, soprattutto a sinistra, si sa, non è tutto oro quel che luccica. Infatti, dopo aver concesso l’onore delle armi agli avversari-alleati di sinistra, Matteo Renzi ci tiene a ribadire come sia “assurdo, illogico e inspiegabile chiedere abiure al Pd” che è ancora sotto la sua gestione.

Insomma, avverte il segretario durante la direzione Pd, nessun “passo indietro” sulla “rivendicazione del passato”. Chiaro esempio di questa decisa presa di posizione è la rassicurazione di voler fare qualcosa contro il precariato e in favore del lavoro a tempo indeterminato. Ma a patto che nessuno tocchi il Jobs Act che, conclude, “ha fatto 986mila posti di lavoro in più”.

Renzi chiede aiuto a Fassino

Per dimostrare la sua ritrovata buona volontà federatrice a sinistra, come suggerito già ieri dall’ex segretario Dem, Walter Veltroni, Renzi annuncia di aver chiesto una mano all’ultimo segretario dei Ds, prima della fusione con la Margherita, Piero Fassino. In questo modo, nessuno potrà più accusarlo di “voler perseguire la filosofia dell'uomo solo al comando”.