Forza Italia ha deciso di non ricandidare Antonio razzi alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Il senatore abruzzese, come riporta il Corriere della Sera, non è stato convocato presso la sede del partito di Silvio berlusconi, a piazza San Lorenzo in Lucina, a Roma, dove questo pomeriggio i parlamentari uscenti azzurri hanno firmato l’accettazione della candidatura. Il diretto interessato, raggiunto telefonicamente da Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara, dice di aver appreso la notizia dai media, se la prende con gli ormai ex colleghi che non si sono degnati nemmeno di una telefonata, ma scagiona Berlusconi da ogni responsabilità.

Ecco le sue dichiarazioni.

Razzi a La Zanzara: ‘Berlusconi non c’entra niente’

Raggiunto al telefono da Giuseppe Cruciani mentre si trova, febbricitante, nella sua abitazione romana, il senatore di Forza Italia Antonio Razzi, dopo aver precisato di non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dal partito, si lascia andare ad una reazione di pancia. “Mi fanno schifo”, sbotta il politico abruzzese, divenuto famoso nel 2010 (insieme al collega Domenico Scilipoti) per aver mollato l’Italia dei valori, il partito fondato da Antonio Di Pietro, per passare armi e bagagli nel centrodestra e votare la fiducia al governo Berlusconi IV. La rabbia di Razzi, come assicura lui stesso, non è però rivolta contro Silvio Berlusconi che “non c’entra niente”.

Razzi contro Lupi, De Girolamo e Ghedini

L’istrionico Razzi, divenuto anche una star della tv grazie all’imitazione del comico Maurizio Crozza, si dice convinto che in Forza Italia “c’è gente invidiosa perché ho preso troppa popolarità”. Non era lui che doveva essere privato del seggio in parlamento, ma persone come Maurizio Lupi e Nunzia De Girolamo, andati prima con Angelino Alfano per dare vita ai governi Letta, Renzi e Gentiloni, per poi tornare all’ovile berlusconiano.

Poi, dopo aver nuovamente assolto Berlusconi da ogni responsabilità, confessa: “Io non pretendo niente, ma per correttezza e gentilezza almeno una telefonata: ‘Antò non ti posso candidare perché devo mettere un po’ di facce nuove, un po’ di giovani’, ma io non ho parlato con nessuno”. Antonio Razzi, è un fiume in piena, racconta di aver incontrato “alla Posta” il suo “vicino di banco” a Palazzo Madama Niccolò Ghedini il quale, giura, gli avrebbe detto testuali parole: “Se non candida te non candida nessuno”. Ma per Razzi “una parola è un contratto” e quelle parole di Ghedini bruciano.