Nulla di personale contro Bruno Vespa e Fabio Fazio da parte del M5S, ma i due popolari conduttori sono legati alla Rai con un contratto da 'artista'. Da qui la proposta dei grillini, quattro emendamenti al regolamento sulla par condicio in campagna elettorale, per quanto riguarda la programmazione TV, considerato che Vespa e Fazio non hanno l'obbligo di sottostare al tetto dei compensi di 240 mila euro previsto per i giornalisti. Secondo il parere del M5S, dovrebbero essere questi ultimi a gestire i programmi TV relativi all'appuntamento elettorale del 4 marzo.

Le prooste sono essenzialmente due: o si eliminano del tutto i programmi di intrattenimento o si riconducono gli stessi sotto testata. Condizione essenziale è che il conduttore abbia un contratto da giornalista e questo, di fatto, esclude i padroni di casa di 'Porta a Porta' e 'Che tempo che fa'.

L'opposizione del PD

Difficile che la proposta venga accolta, il PD ha già annunciato la sua opposizione. A conferma di questa linea l'annuncio di Bruno Vespa che per le prossime tre puntate ospiterà, nell'ordine, Luigi Di Maio, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il candidato premier del M5S andrà comunque a Porta a Porta, così come lo scorso novembre si era presentato da Fazio. Un atteggiamento che ha scatenato le accuse di 'poca coerenza' da parte dei parlamentari del PD in Commissione di Vigilanza nei confronti della controparte politica.

"Gli altri ci vanno, non andare significa escludersi dal gioco", ha spiegato l'esponente grillino Alberto Airola. A difesa di Vespa e Fazio si sono comunque levate voci note del mondo del giornalismo. "Assurdo che nel 2018 stiamo ancora a dividere tra chi fa e chi non fa il giornalista", ha detto Enrico Mentana. Per Michele Santoro, invece, "nel corso di una campagna elettorale per la gente conta soltanto essere informata".