Ieri, a poche ore dalla conclusione della riunione a Villa San Martino, ad Arcore, dove Silvio Berlusconi ha ospitato Giorgia Meloni e Matteo Salvini, è trapelata la notizia della probabile non ricandidatura di Roberto maroni alla presidenza della Regione Lombardia. La motivazione di questa decisione, di natura personale e privata, non avrebbe tuttavia colto alla sprovvista i tre leader di Centrodestra; già nella giornata di ieri infatti, i tre leader hanno fatto riferimento a due possibili scenari politici, al fine di “rimpiazzare” Maroni: il primo vede la Lombardia nelle mani del leghista Attilio Fontana, ex sindaco di Varese, mentre il secondo porta alla candidatura di Mariastella Gelmini, ex Ministro dell’Istruzione durante il governo Berlusconi ed ora coordinatrice regionale di Forza Italia.

Maroni non si ricandiderà

Oggi la conferma: Maroni non si ricandiderà. Nella giornata odierna, l’uscente Governatore di Regione Lombardia ha infatti convocato i giornalisti all'undicesimo piano di Palazzo Lombardia, nella conferenza stampa riunita inizialmente per fare il bilancio della legislatura iniziata nel 2013. Maroni, ritenendosi soddisfatto del suo mandato in Lombardia, non ha tardato a ricordare che il referendum sull’autonomia tenutosi il 22 ottobre sia stato per lui e per il Carroccio «un successo storico, una sfida epocale».

La motivazione ufficiale della non ricandidatura, resa oggi, sarebbe quella di una decisione autonoma e personale, smentendo le ipotesi che avevano ricondotto questa decisione a motivi di salute, per cui ha tenuto a precisare che la sua decisione «non c'entra con motivi di salute, a parte il raffreddore sto bene».

Maroni ha dichiarato poi che non si ritirerà dalla carriera politica, ma metterà a disposizione la sua esperienza, concludendo con un “sincero in bocca al lupo” a colui che si presenterà come candidato di Centrodestra alle regionali in Lombardia.

Le prospettive per le elezioni politiche

Intanto, nella giornata di ieri, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno ufficializzato la coalizione e hanno concordato la presentazione di “candidati comuni e condivisi”, come formalizza Berlusconi con un suo tweet.

Secondo quanto si apprende, quello della giornata appena trascorsa sarebbe solo il primo di una lunga serie di faccia a faccia tra i tre leader; il secondo incontro dovrebbe tenersi in casa Lega, per definire programmi e strategie, al fine di prepararsi al meglio alle politiche (e regionali) del 4 marzo.

Salvini ha già fatto sapere che chiederà agli alleati un serio impegno allo scopo di azzerare la Legge Fornero, come primo atto del nuovo Governo.

La Meloni invece chiede prima di tutto la difesa del “Made in Italy” ed un concreto piano di sostegno alla natalità, oltre che la risoluzione della questione dell’immigrazione ed del processo di islamizzazione dell’Europa.