Tommaso Merlo è uno scrittore piemontese, classe 1973, autore, oltre che di numerosi libri, anche di alcuni editoriali al vetriolo pubblicati sul blog infosannio. Da sempre su posizioni di sinistra, vista la sua lunga esperienza come operatore umanitario con Ong e Agenzie Onu, Merlo non è mai stato tenero con gli esponenti politici di destra. Uno dei suoi ultimi bersagli era stato qualche tempo fa il leader della Lega, Matteo Salvini. Ma questa volta l’obiettivo delle sue invettive è stato proprio il Pd, la sua attuale classe dirigente: l’ex segretario, ma ancora molto influente, Matteo Renzi.

Tutti accusati di aver cancellato quello che restava dei diritti dei lavoratori, di aver distrutto il centrosinistra italiano e di essere scesi a patti con quelli che Merlo definisce i “nuovi schiavisti” come il padrone di Amazon, Jeff Bezos. Anzi, secondo la sua opinione, sarebbe stato proprio il Jobs Act, voluto da Renzi, a sdoganare nuove forme di schiavitù sul lavoro.

L’editoriale di Merlo: ‘Pd dalla parte degli schiavisti’

L’articolo scritto da Tommaso Merlo il 7 agosto 2018 si apre immediatamente con un affondo impressionante contro il Pd, accusato di aver prima “falcidiato i diritti dei lavoratori” e, in seguito, di essersi scagliato contro chi sta cercando di ridare loro dignità. Lo scrittore piemontese, autore di ‘Supermercato’ e ‘Egoina’, cita testualmente il Decreto Dignità del governo Conte con cui si cerca di “riparare i danni fatti”.

La sua attenzione, però, si concentra su quelli che vengono sprezzantemente definiti i “malconci superstiti” dell’ex partito della sinistra che, a suo modo di vedere, sarebbero ancora schierati “dalla parte degli schiavisti”, ovvero quegli imprenditori bollati come “prenditori” che trattano la carne umana come una merce da sfruttare al massimo per poi essere venduta o buttata via.

Il giudizio sul Jobs Act: ‘La rovina di Renzi’

Merlo non gira troppo intorno alla questione Jobs Act e decide di definirlo come la “rovina di Renzi”. Niente di paragonabile all’imbarazzante vicenda dell’Air Force Renzi o al tentativo fallito di “distruggere la Costituzione” attraverso il referendum promosso nel 2016. Il provvedimento renziano riguardante la riforma del Lavoro ha rappresentato semplicemente “il suggello del tradimento della fu sinistra italiana ai lavoratori”.

Insomma, tanto per rincarare la dose, è stato un “tradimento storico” che, lungi dal favorire i diritti dei lavoratori, ha invece “sdoganato le nuove schiavitù”.

L’attacco a Bezos, l’amico di Renzi

Secondo Tommaso Merlo, la mancata crescita economica prevista che doveva verificarsi “sulla pelle dei nuovi schiavi”, avrebbe fatto “decollare” solo i conti correnti degli “schiavisti” come Jeff Bezos, il fondatore di Amazon divenuto uno degli uomini più ricchi del mondo. Peccato che la sua ricchezza sia fondata sullo sfruttamento disumano dei suoi dipendenti, sostiene Merlo. Non è un caso, dunque, se proprio Bezos abbia “brindato a favore di telecamera” con l’allora premier Renzi per festeggiare quello che viene definito il “miracolo di distruggere il centrosinistra italiano in tempi record”.

Nonostante tutto, fa notare lo sconfortato Merlo, la “cieca arroganza” del Pd targato Renzi è proseguita, portando il partito a fregarsene del “dilagare delle nuove schiavitù”. Un “bulimico ego” che ha sopraffatto tutta la dirigenza Dem.