Da alcuni anni ormai la tossicità delle micotossine sta provocando un controllo sempre più stretto degli alimenti a rischio, che se in principio interessava solo i cereali e frutta d'importazione, ora riguarda anche le nostre coltivazioni. Le micotossine sono tossine molto pericolose per il nostro organismo, perchè intervengono nei fenomeni cancerogeni e genotossici, ed inoltre impoveriscono il sistema immunitario. Sono prodotte dai funghi del genere Asperglillus, Penicillium e Fusarium, e sono dei cataboliti del loro ciclo alimentare, che vanno di pari passo con la proliferazione delle muffe stesse, in condizioni particolari di umidità e temperatura.

Le muffe infestano un'ampia gamma di alimenti, provocando l'accumulo delle tossine. soprattutto in ambiente caldo umido, e fino a pochi anni fa erano diffuse nei Paesi tropicali, per cui erano considerate a rischio le derrate alimentari provenienti da India, Africa, Turchia, Israele e Sud America, ma oggi le cose stanno cambiando. Le aflatossine di solito si introducono nella filiera alimentare attraverso cereali, destinati al consumo umano ed alla produzione di mangimi.

Muffe e cambiamenti climatici

Ultimamente si è notato che le variazioni climatiche, che determinano drastici cambiamenti a livello di temperature e precipitazioni, influiscono anche sulla produzione mondiale di cibo. Per quanto concerne le muffe, la massiccia diffusione del clima caldo umido anche nelle zone precedentemente temperate, come la nostra, ha costituito una condizione perfetta perchè anche neile nostre latitudini inizassero a proliferare le muffe responsabili delle aflatossine.

Quindi gli alimenti che consumiamo sono a rischio anche se originano dal nostro territorio. Un recente video diffuso dall'Efsa, in collaborazione con la Fao e l'Università di Piacenza, ha spiegato come l'aumento delle piogge e della temperatura stia favorendo la diffusione delle aflatossine, soprattutto nel mais, riso e grano.

I funghi infatti cambiano il loro comportamento e la loro distribuzione in funzione della concentrazione di piogge ed anidride carbonica. Le previsioni degli scienziati sono allarmanti: se la temperatura mondiale salirà, come previsto, di 2 °C nei prossimi anni, la contaminazione si diffonderà in maniera esponenziale, arrivando addirittura ai territori del Nord Europa, mantre nel Sud, come in Italia, le coltivazioni saranno destinate a superare i limiti di sicurezza imposti dall'Europa.

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