Elezioni italiane: massoni nei partiti? Intervista al Gran Maestro Bisi

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Di Debora Gandini
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Legami tra politica e massoneria. Ne abbiamo parlato con Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.

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Politica e massoneria. Una questione controversa, un legame segreto, una connessione “scomoda”.

Il 4 marzo gli italiani vanno al voto. Nei programmi ci sono parole come riforme, lavoro, economia, dissocupazione. Ultimamente è emersa una parola che si sente spesso ma che resta avvolta da un alone di mistero: massoneria. L’ex premier Renzi ha twittato: via tutti i truffatori, gli scrocconi i riciclati e i massoni dalla politica, con chiaro riferimento al Movimento 5 Stelle, dove alcuni candidati sono risultati iscritti alle logge massoniche. Essere “massone” è ancora un tabù? A questo proposito sentito Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la più importante delle massonerie con i suoi 23mila iscritti.

Cosa significa essere “massoni”?

“La massoneria è un’associazione, il Grande Oriente d’Italia è la comunità massonica italiana storica e più numerosa, è un’associazione che tutela il libero pensiero e cerca di fare il bene all’umanità. Se poi il Vicepresidente della Camera Luigi Di Maio dice “Fuori dalle liste omofobi, razzisti e massoni” fa un grave errore, anzi è una diffamazione. Così anche l’ex premier Renzi quando dice “scrocconi, truffatori, e massoni”, anche questa è una diffamazione.

Però nel M5S alcuni candidati sono risultati effettivamente essere iscritti alla massoneria.

“E allora, qual è il reato?”

Qual è il reato lo chiediamo a Lei. Perché gli tutti gli schieramenti sostengono di non avere iscritti?

“Questo bisogna chiederlo ai diretti interessati. Purtroppo in Italia, come in altre nazioni, c’è ancora un pregiudizio anti-massonico. Come si spiega che il giorno prima un candidato è affidabile, bravo e il giorno dopo, perché si scopre che è un massone, non va più bene? Mi sembra un pregiudizio molto forte questo.”

Qual é la connessione tra massoneria e politica?

“Ci può essere la connessione nel senso dell’appartenenza di un “Fratello”, un “Libero Muratore” a un partito, a un movimento politico. Un massone non è un cittadino di serie B, è un cittadino come tutti gli altri, di serie A. Una persona che può decidere di impiegare il suo tempo per la vita pubblica, per la vita sociale, con gli stessi diritti e gli stessi doveri.”

Un massone è un cittadino di serie A. Forse sarebbe più corretto dire un cittadino di serie A+. Perché entrare a fare parte di qualche loggia non è così semplice. Non tutti i cittadini possono accedere.

“E’ vero ci sono delle regole molto precise, molto ferree. Bisogna essere cittadini sensibili, avere la fedina penale pulita, e volersi dedicare alla costruzione di un tempio interiore. E’ un lavoro molto faticoso.”

Palazzo Chigi è un covo di massoni?

“Non mi risulta. A voi risulta?”

Si sono fatti nomi eccellenti, anche in passato, tutti affiliati a logge massoniche. Mi riferisco alla P2, alla P3. Che connessione c’è tra il GOI e altre logge massoniche, alcune ritenute logge deviate?

“La P2, era una loggia del Grande Oriente d’Italia. Finì nella mani di Licio Gelli e in quelle mani dimostrò di essere una loggia deviata. I “Fratelli” del GOI, quando si accorsero che era diventata una loggia deviata, espellero il loro capo. La P3 e la P4 non sono logge massoniche. Sono gruppi di persone che forse si riuniscono, ma non so nulla di più. Non c’è alcune legame con questi gruppi.”

Perché non rendete note le liste degli iscritti, come hanno chiesto anche alcuni magistrati? Per il Procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, è sottovalutato il rapporto tra massoneria deviata e 'ndrangheta. Basterebbe rendere noti i registri.

“Il Dott. Gratteri ha parlato di massoneria deviata, il GOI non è massoneria deviata ma massoneria regolare. Perché allora non si chiedono gli elenchi del PD, e questo perché in Calabria sono stati iscritti due-tre sindaci per appartenenza alla malavita organizzata? Gli elenchi non si chiedono. Non è giusto chiedere gli iscritti di un’associazione. C’era un ottimo garante per la Privacy, Stefano Rodotà, che diceva: “la trasparenza assoluta è tipica dei regimi dittatoriali”, e noi viviamo in uno Stato democratico.“

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Come valuta l’attuale situazione italiana. Il nostro Paese cerca un riscatto a livello internazionale?

“Non sono un mago, non so che scenario uscirà dalla urne. La mia speranza è che i cittadini italiani vadano a votare. Per andare al voto sono morti molti italiani. Si deve votare anche come omaggio a chi ha dato la vita per la democrazia.”

A cosa serve la massoneria, cosa si decide all’interno delle vostre riunioni?

“Si parla del cielo stellato, di quello che ci hanno ricordato i bambini di Norcia, la città umbra devastata dal terromoto. Pensiamo a quei bambini a cui noi del “GOI” abbiamo donato un impianto di illuminazione nel campo sportivo. Cosa si decide? Si decide quando ci sarà la prossima tornata rituale. Non si parla di chi deve andare in un Consiglio di Amministrazione.”

C’è chi ritiene che la massoneria decida le sorti dello scenario politico ed economico nazionale ma anche internazionale?

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“Se ci fossero più massoni al governo, e non solo in Italia, forse il mondo andrebbe meglio.”

Di cosa ha bisogno l’Italia in questo momento?

“Ha bisgno di dialogo, di pacatezza, di confronto, e di rispetto. Perché attraverso il dialogo e il reciproco rispetto si potranno trovare le ricette per dare un forte slancio all’economia e ai diritti civili. L’Italia ha bisogno di molta fiducia e di molta speranza.”

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