Nel suo discorso Frattini ha valutato altamente l'iniziativa "Una cintura e una via" lanciata dalla Cina, affermando che i risultati positivi ottenuti negli ultimi anni dalla Repubblica Popolare Cinese e dai vari Paesi asiatici ed europei nella realizzazione congiunta della Belt and Road Initiative hanno pienamente dimostrato che si tratta di un progetto lungimirante che mira ad avvantaggiare tutti i soggetti coinvolti, dotato di un alto grado di inclusività e forti affinità culturali, che non solo ha dato nuovo impulso alla crescita economica delle regioni e dei Paesi coinvolti, ma ha anche aggiunto energia positiva alla pace e allo sviluppo a livello globale. Secondo il sottosegretario agli Affari Esteri italiano Amendola, l'inserimento ufficiale di "Una cintura e una via" nello statuto del partito durante il XIX Congresso nazionale del PCC ha innalzato sotto tutti i profili il livello dell'iniziativa, il che riflette la comprensione da parte della classe dirigente cinese del mondo multipolare. La cooperazione nell'ambito di "Una cintura e una via" si basa su stretti legami di tipo politico, economico e culturale, ed è legata fortemente all'Italia che promuove ugualmente le relazioni multilaterali.
Nel suo intervento l'ambasciatore cinese in Italia Li Ruiyu ha affermato che il 2018 è l'anno in cui la Cina ha cominciato ad agire pienamente nello spirito del XIX Congresso nazionale del PCC, e ha aggiunto che nell'anno appena cominciato ricorre il quinto anniversario del lancio della Belt and Road Initiative, e il 40esimo anniversario dell'avvio della politica di apertura e riforme. Le relazioni tra Cina e Italia si trovano a un nuovo punto di partenza storico. Entrambi i Paesi devono cogliere le opportunità storiche, rafforzare gli scambi politici, integrare le risorse interne, e promuovere la cooperazione nell'ambito di "Una cintura e una via" in modo che ottenga maggiori risultati concreti; portare avanti una cooperazione basata sul mutuo vantaggio, combinando il mercato e i capitali cinesi con le tecnologie e i marchi italiani; far sì che le industrie dei due Paesi si integrino in modo profondo; promuovere congiuntamente l'apertura, e guidare il processo di liberalizzazione e facilitazione del commercio e degli investimenti globali, spingendo la globalizzazione economica verso una direzione di maggiore "apertura, inclusione, equilibrio e vantaggio comune". L'ambasciatore italiano in Cina Sequi ha rilevato che la Belt and Road Initiative si conforma al corso dello sviluppo dell'epoca, e ha aggiunto che i vari ambienti italiani devono afferrare quest'opportunità, rafforzare gli scambi, il coordinamento e l'organizzazione efficace, partecipare attivamente alla realizzazione di "Una cintura e una via" e alla cooperazione pragmatica con la Cina.
Gli esperti e gli studiosi che hanno preso parte al seminario hanno anche condotto discussioni approfondite su diversi argomenti, tra cui la cooperazione economico-commerciale e gli scambi culturali tra Cina e Italia nell'ambito di "Una cintura e una via".