Tre ferrovie, testimoni dell'amicizia sino-africana
  2018-08-31 19:26:50  cri

Non sappiamo da quale momento la costruzione delle infrastrutture sia diventato per l'opinione pubblica un simbolo della laboriosità e del coraggio dei cinesi. La gente chiama la Cina in maniera scherzosa la "pazza delle costruzioni infrastrutturali". Tuttavia, più di 40 anni fa, quando la Cina aiutò l'Africa a costruire la ferrovia Tanzania-Zambia, non aveva nussuna grande attrezzatura avanzata, né tecnologie specializzate per la costruzione. Avevamo soltanto un'amicizia profonda con i cittadini africani.

Negli anni '60 dello scorso secolo, la Tanzania e lo Zambia, che hanno separatamente ottenuto la propria indipendenza, stavano pianificando la costruzione di una ferrovia. Questi due paesi hanno richiesto assistenza ai ricchi paesi europei e alla Banca Mondiale, ma le loro richieste sono state rifiute. A febbraio del 1965, l'allora presidente della Tanzania Nyerere ha fatto riferimento a questo piano durante l'incontro con i leader cinesi nel corso della sua visita in Cina. Questa volta, le sue richieste sono state ascoltate.

In lingua swahili, il significato del nome della ferrovia Tanzania-Zambia è "via della libertà"; essa ha contributo molto allo sviluppo socio-economico dei due paesi e alla battaglia per la liberazione nazionale nell'Africa centro-meridionale, diventando un simbolo importante del sostegno cinese alla liberazione e all'indipendenza dei paesi africani.

Nelle relazioni sino-africane, le parole chiave sono da sempre la promozione della cooperazione amichevole e la pianificazione dello sviluppo comune. Dal primo Forum per la cooperazione sino-africana, tenutosi nel 2000, alle 8 misure politiche sulla promozione dello sviluppo delle relazioni sino-africane, proposte durante il Forum di Beijing nel 2006, fino ad arrivare al "Piano delle 10 grandi cooperazioni"

tra Cina ed Africa, proposto nel corso del Forum Johannesburg nel 2015, per aiutare l'Africa a risolvere le tre difficoltà di sviluppo - l'arretratezza delle infrastrutture, la scarsità di talenti e la mancanza di investimenti – col passare del tempo la cooperazione tra Cina ed Africa ha continuato ad arricchirsi di sempre nuovi contenuti.

Ad ottobre del 2016, la prima ferrovia elettrificata moderna dell'Africa - la ferrovia Addis Ababa-Djibouti – che è stata completamente costruita da imprese cinesi con standard e attrezzature cinesi, è entrata ufficialmente in funzione. La ferrovia è stata ribattezzata "ferrovia Tanzania-Zambia della nuova era".

A maggio del 2017, anche la ferrovia Mombasa-Nairobi del Kenya, anch'essa costruita da imprese cinesi, è entrata ufficialmente in funzione. La velocità all'ora del trasporto dei viaggiatori di questa ferrovia ha raggiunto i 120 km, mentre quella del trasporto delle merci ha raggiunto gli 80 km. Grazie alla ferrovia Mombasa-Nairobi, che è anche chiamata il "treno ad alta velocità dell'Africa", sono stati creati più di 46 mila posti di lavoro e realizzata una del Pil nazionale pari all'1,5%.

In che modo la cooperazione sino-africana riesce ad essere profonda e ad ottenere tanti risultati? Il segreto è la sincerità e il giusto atteggiamento verso i rispettivi interessi. Negli ultimi cinque anni, il presidente cinese Xi Jinping ha visitato l'Africa quattro volte. L'Africa è stata la sua prima tappa nelle visite di Stato in entrambi i suoi mandati presidenziali. Negli ultimi 9 anni, la Cina è stata il primo partner commerciale dell'Africa, con un volume totale di investimenti superiore a 110 miliardi di dollari. La Cina ha rimosso i dazi doganali sul 97% delle merci importate dai 33 paesi meno sviluppati dell'Africa. Negli ultimi tre anni, la Cina ha offerto più di 20 mila borse di studio governative e oltre 1.700 posti per corsi di laurea all'Africa. E sono circa 2 mila i cittadini cinesi attualmente impegnati in operazioni di peacekeeping in Africa. Tutto ciò dimostra che la Cina non intende solo superare le difficoltà insieme ai Paesi africani, ma vuole soprattutto raggiungere una comune prosperità.

Attualmente, la situazione internazionale si sta facendo sempre più complicata. Si sta affermando una tendenza all'unilateralismo e all'egemonismo commerciale. Dunque ci sembra che sia necessario rafforzare le efficenze e la qualità della cooperazione bilaterale e costruire una comunità di destino ancor più stretta. Nel summit di Beijing del Forum per la cooperazione sino-africana, che si terrà dal 3 al 4 settembre, si prevede che sarà promosso il collegamento tra la costruzione dell'iniziativa "Una cintura e una via", l' "Agenda 2063" dell'Ua, l'agenda per lo sviluppo sostenibile 2030 dell'Onu e le strategie di sviluppo proposte dai paesi africani. L'amicizia tradizionale tra Cina e Africa si trasformerà in maggiori benefici per i 2,4 miliardi di persone che compongono la popolazione cinese e africana.

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