Cina: "Non ha senso discutere di quale Paese subisce più perdite in una guerra commerciale"
Gli Stati Uniti hanno recentemente dichiarato che la guerra commerciale con la Cina ha provocato più danni alla Cina che agli Usa, e che Beijing è sottoposta a maggiore pressione rispetto a Washington, aggiungendo che l'economia cinese si presenta molto disordinata, con il commercio e gli investimenti "in crollo". Esprimendosi a tal proposito, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese Geng Shuang ha dichiarato che "la posizione cinese in merito agli attriti commerciali con gli Stati Uniti è chiara e coerente. Abbiamo sempre sottolineato che una guerra commerciale non risolve i problemi, può solo danneggiare gli altri e se stessi. In cinese c'è un detto antico: 'ferire mille soldati nemici, perdendo ottocento propri guerrieri'. Questo principio può essere applicato anche alla guerra commerciale: non ha senso discutere di chi perde mille e chi perde ottocento".
Geng Shuang ha espresso anche la speranza che i policy makers di Washington possano ascoltare seriamente le forti voci degli industriali e dei consumatori statunitensi e le opinioni della comunità internazionale sulla necessità di persistere nel multilateralismo e nel libero commercio, così da ritornare quanto prima alla razionalità e da fermare le azioni unilaterali e protezionistiche. Citando gli ultimi dati pubblicati oggi venerdì 14 settembre, Geng Shuang ha riferito che l'economia cinese si presenta generalmente stabile, la sua tendenza di base al miglioramento non è cambiata. Il governo cinese ha la fiducia e la capacità di assicurare uno sviluppo economico stabile e sano.