Verso Ventimiglia: manifestazione pro migranti il14 luglio

"Ventimiglia simbolo del fallimento e del razzismo istituzionale"

Verso Ventimiglia: manifestazione pro migranti il14 luglio
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Verso Ventimiglia: manifestazione pro migranti il14 luglio

Anche se l'evento non incontra le simpatie del sindaco della Città di Confine Enrico Ioculano, che ha definito l'iniziativa "un'idiozia ed una provocazione", il 14 luglio Ventimiglia farà da palcoscenico ad una manifestazione pro-migranti, contro le politiche francesi e volta alla sensibilizzazione verso un "permesso di soggiorno europeo".

" Un confine controverso"

"Una mobilitazione che si svolgerà su uno dei confini interni più controversi d’Europa - scrive l'organizzatore Progetto 20k, che nel frattempo annuncia un'assemblea cittadina il 1 luglio alle 18:30 per illustrare le caratteristiche della manifestazione (con pizzata autogestita a seguire)  -, per denunciare la brutalità delle politiche nazionali ed internazionali di governo delle migrazioni. Ma anche per rivendicare la necessità di un permesso di soggiorno europeo, il diritto alla mobilità e per ripensare l’attuale sistema della cosiddetta “accoglienza”. Una mobilitazione contro la tratta e le violenze di genere, contro lo sfruttamento delle persone migranti, per la loro libertà e autodeterminazione"

"Simbolo del fallimento e del razzismo istituzionale"

"Ventimiglia è simbolo del fallimento dell'accoglienza istituzionale - continuano- Come succede in molti altri territori, tantissime di queste persone dormono in accampamenti a cielo aperto, dove manca tutto e le condizioni igienico sanitarie sono precarie, pur di non sostare nel   della Croce Rossa Italiana, situato a 5km dalla città per questioni di decoro, costantemente presidiato dalle forze dell’ordine.Ventimiglia è il simbolo del razzismo istituzionale che è ormai pratica quotidiana. Chi ogni giorno tenta di attraversare il confine rischia di incappare in uno dei numerosi controlli di polizia, basati esclusivamente sul colore della pelle. Ventimiglia è il simbolo della violenza su donne e minori.Le donne e le minori spesso si mettono in viaggio per sottrarsi alla violenza patriarcale nel paese di origine, ma la violenza di genere è una costante in tutto il viaggio delle migranti. Le donne in transito non hanno accesso alla salute, alla prevenzione delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmissibili, non possono richiedere in tempi utili un’interruzione volontaria di gravidanza; le condizioni in cui vengono “accolte”, a Ventimiglia e non solo, sono insicure, non le tutelano dal rischio di diventare “merce di scambio” e di entrare nella rete della tratta che nutre il mercato della prostituzione.
Le violenze sono all’ordine del giorno per tutte le migranti e avvengono sotto gli occhi di tutti, istituzioni e forze dell’ordine comprese, che persistono però nell’attuare unicamente politiche repressive e di controllo.

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