Appare il volto di Riina sullo schermo e tra gli studenti crotonesi scoppia l’applauso

L’episodio sarebbe accaduto al Teatro Apollo, durante la proiezione di un documentario per le scuole medie sulla malvagità umana. Il presidente della commissione anti ‘ndrangheta: «Sono sgomento»
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di Redazione
16 dicembre 2017
11:23

Tra i volti del male assoluto riconoscono a mala pena solo Hitler, ma quando vedono l’immagine di Totò Riina scoppia un fragoroso applauso accompagnato da urla di incitamento. È l’inquietante episodio che si sarebbe verificato durante la proiezione di un documentario a cui assistevano gli alunni di alcune scuole medie della provincia di Crotone. A riportare la notizia è il sito Crotonenews.

 



I fatti si sarebbero verificati al Teatro Apollo di Crotone, dove era in programma lo spettacolo pensato per le scuole “La Divina Commedia, lo spettacolare viaggio dall’Inferno al Paradiso”. Al termine dell’approfondimento su Dante, sullo schermo sono state proiettate immagini simbolo della malvagità umana, a cominciare da un documento video sui campi di concentramento nazisti e sulle conseguenze delle bombe atomiche. Poi sono apparsi i volti di Hitler, Mussolini, Stalin, fino alla strage di Capaci e all’immagine di Totò Riina, recentemente deceduto a Parma dove era detenuto in regime di 41 bis. All’apparire del volto del capomafia è scattato un applauso seguito da urla di incitamento. La cosa è stata notata da diversi insegnanti che hanno immediatamente fatto alzare i propri alunni per andare via. Impossibile, dunque, stabilire di quale scuola fossero i ragazzi che hanno applaudito, ma testimoni hanno riferito che almeno un quarto della sala ha reagito così.

 


La vicenda, che non può essere certamente derubricata come una stupida goliardata, sta suscitando molto scalpore. Tanto che sulla questione è intervenuto il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta Arturo Bova.
«È una notizia che mi lascia sgomento – si legge in una nota -. È un fatto di una estrema gravità, che la dice lunga su quanto sia necessario insistere nel lavoro di diffusione della cultura della legalità. Le scuole calabresi, in questo percorso, sono seriamente impegnate e svolgono un grande lavoro. Gli insegnanti della nostra regione, in alcuni casi anche con coraggio, si spendono quotidianamente affinché la conoscenza di uno dei più grandi mali della nostra società possa far crescere i nostri giovani nel rispetto della legalità e come principali antagonisti alla ‘ndrangheta. Per questo motivo - conclude Bova -, non temo che il gesto di pochi ignoranti possa inficiare o rendere vano quanto quotidianamente viene fatto nelle scuole, ma allo stesso modo, credo che questo gesto debba farci rendere conto che è necessario raddoppiare gli sforzi, magari triplicarli».

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