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Al pranzo con i poveri sono aumentati i ferraresi

Al pranzo con i poveri sono aumentati i ferraresi

L’arcivescovo ieri a San Benedetto: la città è ricca di esperienze di volontariato. Storie di disperazione e la Caritas conferma: sempre più italiani in difficoltà

20 novembre 2017
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FERRARA. La Prima Giornata Mondiale dei poveri indetta da papa Francesco nella Lettera apostolica a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia, si è celebrata ieri anche a Ferrara, con un pranzo rivolto ai più bisognosi nei locali del la parrocchia di San Benedetto, al quale ha partecipato anche Monsignor Giancarlo Perego. «Un’iniziativa - spiega monsignor Gian Carlo Perego - che nasce per aiutare a educare alla carità e a fare attenzione alle vecchie e alle nuove forme di povertà. Il Santo Padre nel suo messaggio parla di povertà mondiali, ma anche dentro la nostra città questa giornata è un invito a scoprire le situazioni più difficili, e a porre attenzione alle nuove forme di povertà, da quella prodotte dalla mancanza di lavoro, dal gioco, dall’alcol, da ogni forma di esclusione. Un invito ad uscire dal nostro egoismo e individualismo». Secondo Monsignor Perego, “Ferrara è una città ricchissima di esperienze di volontariato, penso alla Caritas, a Viale K, alla Casa della carità, e alla recente iniziativa di alloggi per uomini separati, e altre iniziative di attenzione agli anziani e alle persone sole. Gesù ci dice i poveri saranno sempre con voi, e noi dobbiamo avere un’attenzione al bisognoso magari ripensando i nostri servizi di carità tarandoli ai nuovi bisogni. Solo 15 anni fa il tema dell’immigrazione e dei rifugiati non era così diffuso, come il problema della tossicodipendenza che oggi assume forme nuove. È necessario prestare attenzione a come cambia la città».

Il pranzo alla parrocchia era allestito per 180 posti e prevedeva un menu semplice, pasta e fagioli, pollo, patatine, dolci. La parrocchia di San Benedetto organizza il pranzo per i poveri ogni seconda domenica del mese, ed è un’iniziativa nata venti anni fa, come spiegato da Claudio Nardella, volontario Caritas, mentre il responsabile Caritas San Benedetto Claudio Paganini spiega che «solitamente offriamo un centinaio di pasti, e sono aumentati ferraresi e anziani, oltre a stranieri e homeless». Tra le storie, c’è quella di Marko, 62 anni, proveniente dalla Serbia ma residente in Italia dal 1991, a Migliarino. «Ho sempre lavorato - racconta Marko - poi nel 2016 ho avuto un gravissimo problema di salute e non ho più potuto lavorare». Marko mostra la diagnosi che gli è stata fatta, e tra le conclusioni è riportata la dicitura “non in grado di svolgere qualsiasi tipo di attività”. Nel frattempo Marko vive “in una casa al freddo, solo, e il comune non mi dà aiuti. A volte vengo qui a mangiare, altre volte chiedo la carità». Una delle tante storie di cui papa Francesco proprio ieri ha ricordato come «il peccato più grande nei confronti dei poveri sia l’indifferenza».

Veronica Capucci