L'Imam alla comunità musulmana: "Donate il sangue"
Al sermone del venerdì ufficializzata la collaborazione con l'Avis di Ferrara. "La nostra religione mette al primo posto la vita umana, condividiamo gli obiettivi dell'associazione. E chi è un vero musulmano non ha nulla da nascondere"
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FERRARA. “Chi salva una vita è come se salvasse tutta l’umanità!” Ha scelto questo significativo versetto del Corano l’imam Hassan Debdoubi Tanjawi oggi (5 gennaio) durante il sermone del venerdì nella Moschea di via Traversagno, rimarcando fin da subito che quello sarebbe stato un incontro speciale per la presenza del presidente dell’Avis Comunale Sergio Mazzini, del past presidente Roberto Bisi e di alcuni volontari intervenuti per illustrare il valore della donazione e chiedere una collaborazione alla comunità musulmana ferrarese. Ufficializzando così il patto tra l'associazione e la comunità musulmana che rappresenta un esempio-apripista in tutta la regione Emilia Romagna e in Italia.
“La nostra religione – ha proseguito l’imam – mette al primo posto la vita umana e quindi siamo in linea con le finalità dell’Avis che raccoglie il sangue per darlo a chiunque ne abbia bisogno, indipendentemente dalla religione e dalla razza”. Alle poche ma essenziali parole di Mazzini e Bisi, che hanno salutato e ringraziato vivamente per l'accoglienza, si sono aggiunte quelle sulla preoccupazione per il calo, dovuto a diversi fattori, delle donazioni. E da qui la richiesta di aiuto.
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Hassan Debdoubi Tanjawi ha poi proseguito ricordando ai numerosi presenti che nell’intercalare quotidiano si dice comunemente che tutto quello che si fa è a favore dei propri figli. “ Ma in realtà - ha chiesto - cosa facciamo di concreto invece di mettere la testa sotto la sabbia? Allora ecco una splendida occasione per sentire il bisogno di collaborare con l’Avis per far sapere che chi è il vero musulmano non ha nulla da nascondere. Noi abbiamo la possibilità di poter pregare ovunque ci troviamo esclusi il cimitero e i bagni; la Moschea è nata per essere una scuola di formazione affinché nessuno ignori i presupposti della sua religione e conosca i suoi doveri anche verso la società. Ecco che allora parlando di donazione di sangue si possono trovare risposte diverse, ma questo è dovuto solo alla non conoscenza, perché il donare per noi è fondamentale”.
Il messaggio finale è stato semplice e immediato: donate tranquillamente il sangue perché tornerà utile a tutta la comunità e anche allo stesso donatore, a cui verranno fatti esami clinici preliminari gratuiti; ma non deve essere questo il fine bensì quello di poter salvare una vita perché sia i donatori che l’Avis non fanno distinzione fra chi lo riceve.
Il prossimo sabato 13 gennaio alle 18 ci sarà un secondo incontro al Centro Sociale Il Parco in via Canapa dove saranno date ulteriori informazioni seguite poi da un momento conviviale con la comunità musulmana ferrarese. "Visto il successo di questa giornata abbiamo intenzione – ha annunciato Sergio Mazzini - di proporre questi incontri anche a tutte le altre realtà musulmane presenti nella nostra Provincia orgogliosi di essere stati i primi e gli unici in Italia a coinvolgere i musulmani ”
Margherita Goberti