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Pd, la decisione di Vitellio Spunta la Paron

Pd, la decisione di Vitellio Spunta la Paron

Il segretario sceglie se proporsi a Renzi in cima alla lista Dal gioco dei generi una chance per il sindaco di Vigarano

23 gennaio 2018
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È l’ora dei segretari, che alla fine devono assumersi la responsabilità di decidere, sostanzialmente da soli, le sorti delle candidature Pd. Il primo in ordine di tempo è Luigi Vitellio, segretario provinciale dem, che da ieri sera ha in mano l’esito delle consultazioni della classe dirigente locale (sindaci e segretari di sezione), compilata dalla commissione dei saggi composta da lui stesso. L’atto decisionale richiesto direttamente a Vitellio riguarda la sua posizione personale: risulta infatti che il segretario sia in testa alle “nomination”, e in virtù di questa posizione, integrata dallo status di rappresentante provinciale, sia tentato dal proporre alla Direzione provinciale di questa sera l’indicazione secca del suo nome a fianco di quello del ministro Dario Franceschini e della deputata uscente Paola Boldrini. Si tratta evidentemente di un azzardo, in quanto, anche se la proposta dovesse essere approvata dalla Direzione ad ampia maggioranza, ci sarebbe poi da superare il vaglio dell’altro segretario, cioè Matteo Renzi. Il leader nazionale ha già ribadito con forza, oltre ad averlo fatto scrivere nelle regole delle selezioni, che l’ultima parola su qualsiasi candidatura spetterà a lui, e se dovesse rivelarsi un pollice verso nei confronti di Vitellio, è evidente che la carriera politica di quest’ultimo ne uscirebbe fortemente ammaccata.

Resta infatti sempre in campo l’ipotesi che Renzi decida la candidatura a Ferrara del consigliere economico Luigi Marattin, il cui nome è stato sicuramente fatto da alcuni consultati ferraresi, ma il cui “score” lo metterebbe a rischio in caso d’inserimento nella lista ferrarese dei soli più votati. In scia di Vitellio i “sondaggi” danno infatti il sindaco di Ostellato, Andrea Marchi, che ha coagulato il voto dei colleghi e dei segretari del Medio e del Basso Ferrarese. Quindi la decisione più importante che dovrà prendere oggi la Direzione è sul tipo di lista, o appunto nome secco, presentare al cospetto di Renzi.

Potrebbero incidere anche i giochi delle candidature in atto a livello regionale, soprattutto per ragioni di genere. A Ferrara spettano infatti due parlamentari “sicuri”, un altro cioè oltre a Franceschini (collegio Camera Ferrara), con possibilità di arrivare a tre in caso d’incastri favorevoli. Molto dipende dall’equilibrio di genere: è infatti chiaro che, se i modenesi dovessero come sembra rivendicare per il segretario cittadino Andrea Bortolomasi il primo posto del listino Camera Ferrara-Modena, al secondo, unico posto davvero certo per l’elezione, dovrebbe andare una donna ferrarese. A quel punto salirebbero le chance di Paola Boldrini, papabile anche per il secondo posto del listino del Senato (all’uninominale Senato ci sarà la bolognese Francesca Puglisi). Ma buone possibilità avrebbe anche una seconda donna ferrarese, magari all’uninominale Camera sisma, ed a questo proposito bisogna riflettere sul fatto che dalla consultazione, assieme a nomi indisponibili come Marcella Zappaterra o Nicola Rossi, sia uscito anche quello del sindaco di Vigarano, Barbara Paron.

Sempre che poi Renzi non sparigli tutto e “paracaduti” Marattin al primo posto del listino Camera, imponendo nuove priorità a tutti, ferraresi e modenesi.

Stefano Ciervo

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