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Salvini si scatena: «Tornerò qui da premier»

Salvini si scatena: «Tornerò qui da premier»

Il leader nazionale della Lega agli hangar del Carnevale e poi in Sala Zarri

20 febbraio 2018
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CENTO. «Ci rivediamo la prossima volta a Cento, ma ci vengo da presidente del consiglio». Queste le parole del candidato premier della Lega, Matteo Salvini, martedì sera a Cento. Prima in visita agli hangar con il patron Ivano Manservisi per conoscere il mondo del Carnevale e vedere, tra musica e cartapesta, i meravigliosi carri allegorici realizzati dalle cinque società. Dall’invito ad accompagnare il carro vincitore nel 2019 al sambodromo di Rio de Janiero, al saluto del sindaco Fabrizio Toselli. Poi Salvini: «Se vinciamo, l’esordio sarà al Carnevale di Cento, una tradizione importante, forte dei suoi 500 anni di storia. Conto - ha ironizzato - abbia miglior fortuna rispetto al Monte Paschi di Siena, che non è sopravvissuto al Pd».

Giocando sulla similitudine tra campagna elettorale e Carnevale, Salvini ha citato il tema del Carro dei Toponi: “Siamo nelle mani del tempo. O vinciamo ora, o mai più. Al contrario del carnevale, io non porto maschere. Sono questo”. E riferendosi al “positivo contagio della Lega nell’Alto Ferrarese”, l’intervento in una Sala Zarri gremita.

Ad accoglierlo, tra gli altri, il capogruppo in Regione, Alan Fabbri, il consigliere regionale Marco Pettazzoni, Gianluca Vinci segretario regionale, i candidati Emanuele Cestari (candidato alla Camera nel collegio uninominale di Cento cratere), Elisabetta Giberti, Carlo Piastra e Agnese Zaghi.

«La sorpresa più grande – ha proseguito Salvini - il 4 marzo arriverà dall’Emilia, dove il Pd prenderà una mazzata di dimensioni storiche. Tutta la mia solidarietà ai bolognesi di sinistra che si trovano a votare Casini. Loro guardano al passato, noi abbiamo un’idea di futuro: una Cento normale, un’Emilia normale, un’Italia normale. La prima che cancelleremo - ha tuonato Salvini - è la legge Fornero, per sostenere l’occupazione giovanile e l’economia. I soldi rimangono in tasca alla gente. E il miracolo accade: la gente torna a lavorare».

La riforma della giustizia e la certezza della pena, diritti e doveri a partire dalla scuola, riportare il merito, e il tema dell’immigrazione e della sicurezza: «Accoglieremo chi merita di essere accolto, donne e bambini dalla Siria. Casa mia, Milano e Cento è casa loro. Ma ora non è così. Prima di tutto chi arriva deve rispettare le nostre regole, il crocefisso. Cose normali. Io mi impegno - ha detto ancora il leader nazionale del Carroccio - a garantire la normalità, andremo al governo tenendo i piedi ben piantati a terra, facendo cose normali, che in questo momento storico sembrano eccezionali, per difendere chi voce non ha».

Dando appuntamento alla manifestazione di sabato a Milano, Salvini ha concluso: «Chi vota Lega, sceglie prima gli italiani. Noi guardiamo al futuro, con la saggezza del passato. Le priorità che ci vengono richieste sono lavoro e sicurezza. Andremo in Europa per cambiare le regole, perché se una regola come quella sulle banche massacra i risparmiatori ferraresi, occorre modificarla».