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«Non parliamo di razzismo, qui la situazione è tragica»

Un frame del filmato che documenta la rissa in via Ortigara
Un frame del filmato che documenta la rissa in via Ortigara

Parlano residenti e negozianti di via Ortigara dopo l'ennesima rissa

23 giugno 2018
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FERRARA. «Non è questione di razzismo, ma di legalità e quindi la situazione è davvero tragica»: alcuni residenti di via Ortigara, un tratto di strada di circa 300 metri, dove da anni accade di tutto si sfogano raccontando cosa accade giornalmente, senza avere rimedi.

«Ho girato anche un video - racconta Ilaria, parrucchiera insieme alla mamma Enrica che ha il negozio qui da 30 anni - per rendere visibile quello che siamo costretti a subire quotidianamente. Fortunatamente noi personalmente non abbiamo avuto problemi, ma ad esempio la nostra clientela si è ridotta perchè molte signore hanno paura: la situazione si è fatta ingestibile anche dal punto di vista igienico perchè fanno pipì sulle ruote delle automobili o presso dei pseudo tombini che invece sono finestre, come ho dovuto spiegare loro, ed altro ancora».

«Al mattino è più tranquilla - commenta una signora presente in negozio - ma dalle 16 in poi se non si mettono a giocare a carte, anche scommettendo, è un crescendo di spaccio e purtroppo anche di liti tra loro. L'altra sera se le davano con le catene e abbiamo chiamato il 113 che ha fatto una retata, ma non conta visto che il giorno dopo sono di nuovo qui».

Sulle leggi inadeguate si è soffermato proprio il titolare del Bar, chiuso da un mese, un ragazzo camerunense: «Ho avuto problemi per le richieste esose del proprietario - dichiara - per cui ho rilevato un ambiente accanto dove appena ultimati i lavori, riaprirò, perchè ho la famiglia da mantenere. E’ veramente difficile convivere con certi delinquenti. E' accaduto che uno di loro ha minacciato mia moglie dentro il mio Bar e ho chiamato la polizia, ma la mattina dopo era ancora qui. Le leggi italiane non sono giuste; il delinquente una volta preso deve restare dentro e se ci dessero la possibilità anche noi collaboreremmo con la polizia, perchè sappiamo chi sono».

Si presenta come un negoziante in regola con tutto, e quindi senza problemi, il titolare del mini-market in via Ortigara da 20 anni ed anzi lui dice di contribuire a tenere pulito lo spazio davanti al negozio. Non è così, per la signora che da 50 anni gestisce una rivendita tradizionale di pane ed affini: «I problemi qui sono sporcizia , maleducazione, spaccio continuo; pensi che qui davanti al mio negozio non cresce più neppure l'erba e ci chiamiamo quartiere Giardino».

E poi i proprietari degli appartamenti fanno i conti con la svalutazione delle case: «Io abito qui da dieci anni, prima che la zona si trasformasse in un caos - dichiara la signora Maria T. con la quale concordano altri residenti - Sono sola ed ho paura perchè non si vive più nè in casa nè fuori. Vorrei trasferirmi ma chi viene ad abitare nel mio appartamento? Pensi che al grattacielo case costano 18mila euro ma nessuno compra. Spero le cose cambino, non so come, del resto cosa ha fatto l'esercito? Nulla».

Margherita Goberti