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Batticuore Felipe, che accoglienza a Udine

di Paolo Negri
Batticuore Felipe, che accoglienza a Udine

Grande affetto dei tifosi friulani per il loro vecchio idolo. Che con i nerazzurri sarà di nuovo ex

23 gennaio 2018
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FERRARA. Ansia ed emozione. Cuore e batticuore. Per Felipe è stata una vigilia complicata, quella precedente Udinese-Spal. Anzi, non una vigilia bensì un’intera settimana.

Il difensore biancazzurro era atteso al ritorno nella “sua” Udine, la città che lo ha accolto ragazzino - proveniente dal Brasile -, che lo ha adottato, cresciuto e che calcisticamente lo ha proiettato ai massimi livelli con la maglia dell’Udinese. In Friuli si è sposato, ha creato la propria famiglia, ed è stato indiscusso idolo bianconero.

Felipe nel calcio ne ha viste tante, ha cambiato squadre e città, vissuto momenti esaltanti e difficili. Cose di vita. Da ex ha affrontato la Fiorentina, con dentro il veleno di episodi antichi. Domenica ritroverà l’Inter. Ma nulla di paragonabile allo scendere in campo a Udine contro l’Udinese. Soprattutto per lui, persona discreta, sensibile, buona nell’animo, ricca di valori. Che sia tutto ciò è stato dimostrato dall’accoglienza ricevuta all’ingresso in campo. Striscioni (uno in curva e uno nei distinti), cori altissimi, gli applausi di tutto lo stadio. Non si riserva un simile omaggio solo al giocatore, per importante che possa essere stato. Ne conosciamo, anche di maggior impatto mediatico e con carriere infarcite di gol, che dove tornano non sono certo ricevuti con nostalgia e tappeti rossi. È la conferma che l’uomo, prima del professionista, lascia sempre un segno.

Felipe, commosso dallo stadio ai suoi piedi, ha risposto con il braccio lievemente alzato, un saluto con la mano, il gesto di un applauso, a tutti i settori che lo acclamavano. Con discrezione, forse con un pizzico di imbarazzo e timidezza, sicuramente con l’animo gonfio di orgoglio, soddisfazione, commozione. Con un simile antipasto, il rischio era quello di sciogliersi davanti ai sentimenti e sbagliare partita. Felipe non l’ha fatto. È stato forte anche in questo. Ha giocato con sobrietà e sicurezza, alla distanza ma non solo. Sugli spalti tanti tifosi udinesi a indossare o mostrare la sua vecchia maglia. In tribuna, soprattutto, la famiglia: la moglie Caterina, la figlia Beatrice con un cartello inneggiante al papà, il suocero (un po’ defilato, con gli amici di sempre), la mamma ed il fratello giunti dal Brasile e da una settimana a Ferrara con lui; anche la nipotina Eleonora, con tanto di mini-striscione dedicato allo «zio Feli».

Al termine della partita la Curva dell’Udinese dopo aver salutato i propri giocatori ha chiamato a gran voce Felipe, che ha ricevuto un mazzo di fiori ed altre testimonianze d’affetto. Gesti che hanno avuto ripercussione nazionale, tanto che la Domenica Sportiva ha realizzato un servizio per inserire l’accaduto tra i fatti più belli del turno di campionato.

Felipe ha trascorso la serata di domenica e la giornata di ieri in famiglia. Questa mattina tornerà a Ferrara con mamma e fratello, che resteranno in città ancora per un po’ di tempo. Domenica, il big match con l’Inter. Nulla rispetto a quanto provato a Udine.