La Nuova Ferrara

«Racconto storie fuori dal controllo del bene e del male»

«Racconto storie fuori dal controllo del bene e del male»

Carlotto all’Ibs+Libraccio presenta la sua ultima fatica Le indagini dell’Alligatore tra blues, cuori infranti e malavita

04 novembre 2017
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Massimo Carlotto è scrittore, giornalista, fumettista e molto altro ancora; la sua personalità eclettica gli permette di spaziare, con successo, in più campi culturali e artistici. È stato definito come uno dei migliori scrittori di noir a livello internazionale, e sarà a Ferrara per presentare il suo ultimo titolo, Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, in un evento del Festival GialloFerrara. L’appuntamento è oggi alle 18 alla libreria Ibs+Libraccio (piazza Trento e Trieste).

Carlotto si “sbottona” e anticipa ma senza svelare troppo, “Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane”, il suo ultimo romanzo edito da E/O.

«Dopo due anni torna l’Alligatore, alias Marco Buratti, con tutta la sua squadra - racconta lo scrittore -. Questo è un romanzo molto più complesso degli altri, si svolge quasi tutto all’estero, tra Vienna e Monaco di Baviera, ed è un romanzo che affronta in particolar modo due temi: la difficoltà delle indagini di polizia e la prostituzione».

I personaggi “classici” in questo romanzo appaiono in una nuova veste: Pellegrini, per esempio, da antagonista diventa informatore della polizia, e questa volta risulta quasi una vittima. Bene e Male si sovrappongono.

«I personaggi cambiano ruolo continuamente; volevo declinare possibilità diverse per loro, presentarli in ambiti nuovi e anche con differenti stati d’animo. Pellegrini non credo si renda conto di essere una vittima, però c’è effettivamente un cambio di ruoli, del resto nelle storie di questo tipo le funzioni possono cambiare da un momento all’altro. Io poi ho un’idea particolare: queste storie mi sembra siano fuori dal controllo del bene e del male, hanno evoluzioni rapide, improvvise e difficili da comprendere, per noi e anche per i personaggi stessi, per i quali è difficile collocarsi, quando c’è di mezzo la sopravvivenza, da un punto di vista morale ed etico».

L’ispirazione musicale sembra molto importante, già dal titolo. C’è un rapporto tra questo romanzo e la musica blues?

«L’Alligatore è un ex cantante di blues, e quindi fa parte da sempre della sua vita. In ogni romanzo c’è una colonna sonora, ma qui, per la prima volta, c’è una playlist di brani scaricabile anche da Spotify, e si può quindi ascoltare la musica del romanzo leggendolo. Stavolta ho scelto solo cantanti donne, che lui chiama “signore del blues”, e ogni brano si inserisce in modo preciso nella narrazione. Da un paio d’anni ho scoperto questo universo femminile nel blues, e trovo che sia tutto un altro modo di ascoltare e cantare, sono profondamente affascinato dal loro modo di interpretare il genere».

E poi, nelle sue pagine, trova spazio anche l’amore; com’è questo Alligatore innamorato?

«Tutta la squadra dell’Alligatore è senza una relazione fissa, e lui soffre molto per questa condizione, cerca continuamente di innamorarsi. Quando incontra Edith si innamora perdutamente di questa donna, si caccia nei guai e caccia nei guai anche i suoi amici pur di trovare un momento di affetto con questa donna. È un alligatore che cerca sempre di più una nicchia affettiva, che gli permetta di vivere con dignità».

Irene Lodi