La destra di Artena e Valmontone riparte da un libro sull’MSI al Federale

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E’ un tuffo nel passato, verso la storia della destra italiana che solo con la svolta di Fiuggi è diventata forza di governo. Quello che l’associazione culturale presieduta da Valerio Macellari propone per venerdì 13 luglio prossimo è la presentazione del libro “L’altro MSI” di Annalisa Terranova (giornalista del Secolo d’Italia). Un evento che si terrà alle 21 presso il ristorante “Il Federale” di Artena (quello con molti cimeli del Ventennio) e che si inserirebbe in un progetto che punta a “riunire la destra locale, di Artena e Valmontone, preservare le origini, la cultura, la storia della destra e del territorio e portare innovazione, nuova linfa all’interno della vita amministrativa artenese e valmontonese”.

“Uno dei partiti di destra che ha segnato la politica italiana – si legge in una nota di Destra Avanti – è senz’altro il Movimento Sociale Italiano. Se un “altro” Msi è esistito, accanto e parallelamente alla storia di quello ufficiale, incarnato dal leader più famoso, Giorgio Almirante, esso va rintracciato – prosegue la nota – nelle aspirazioni e nel progetto di uomini molto differenti tra loro, Romualdi, Massi, De Marzio, Rauti, Tarchi, Niccolai, Mennitti e l’ultimo Fini, che hanno immaginato, con la loro azione e con il loro pensiero, la possibilità di nuovi e diversi modi di interpretare la destra. Questo libro è, oltre che un ritratto inedito di queste figure, un approfondimento necessario – conclude la nota – per capire la complessità del mondo che fece capo al Msi e un modo per non disperdere una preziosa eredità”.

Ma cos’è “Destra Avanti”? Da quanto si afferma nel comunicato che abbiamo ricevuto si tratta di “un’associazione apartitica, cioè, accoglie al suo interno soci estimatori e simpatizzanti del centro destra politico, anche tesserati in partiti politici del CDX, da quelli più moderati come Noi con l’Italia, a quelli più estremi come Casapound”. Rimarrà da capire se ha ancora senso parlare di destra e di sinistra. E, se sì, se moderati e estremisti possono effettivamente essere riuniti in un’unica casa denominata “Destra”, sotto la finzione che in passato ci siano stati valori condivisi (la Repubblica Sociale per chi viene dall’MSI e l’antifascismo per i moderati – cioè DC ed socialisti confluiti in Forza Italia -). Ma questa è una risposta che soltanto il confronto potrà dare. Intanto è comunque positivo che il confronto ci sia.

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