Muore in Toscana il presidente Anpi di Borgo Ticino
Sandro Lucchet aveva 72 anni, era in gita coi pensionati Volontario Spi e storico segretario del Pci, oggi i funerali
di Anna Ghezzi
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PAVIA. È morto all’improvviso Sandro Lucchet, 72 anni, presidente della sezione Anpi Borgo Ticino. Lucchet era in viaggio con un gruppo di pensionati di Giussago a Siena, in Toscana. Venerdì si è sentito male, è stato ricoverato a Siena ma non c’è stato nulla da fare, è morto lunedì. Oggi alle 11 i funerali a Santa Maria in Betlem, in Borgo.
Lucchet prima di andare in pensione lavorava alla Farcopa, nella distribuzione di farmaci ed è stato per oltre vent’anni il segretario della sezione Pci Pietro Arbasini fino allo scioglimento del partito, poi primo segretario dei Ds. «Ha vissuto tutta la difficile stagione degli anni Settanta e Ottanta - racconta Annalisa Alessio, Anpi provinciale - ed è stato anche nel comitato cittadino. Era una persona estremamente gentile, mite, legato alle persone del Borgo e al quartiere». Tutti lo ricordano come una persona riservata, ma ogni tanto raccontava qualcosa di sé. Per esempio aspettando di entrare al direttivo Anpi nella sede Anpi di piazzale Torino, vedendo le persone uscire dalla scuola di ballo, aveva raccontato della sua passione per il ballo, per il jazz. «È stato da sempre il presidente dell’Anpi Borgo, alla quale cercava di dare autonomia - racconta la sua vice all’Anpi Pinelli, Cecilia Gatti - Quando abbiamo proposto di dedicarla a Pinelli ero un po’ timorosa: è stato staffetta partigiana, ma anche anarchico. Invece è stato entusiasta, la sera dell’intitolazione ha chiuso con un discorso molto importante: lui, sempre molto presente, solitamente si teneva al margine, e vederlo parlare con orgoglio è stato emozionante». Lucchet era impegnatissimo: non saltava un servizio, una riunione, un volantinaggio. Anpi, Spi, il presidio contro la violenza sulle donne, la militanza quotidiana. Carlo Porcari ha condiviso con lui un pezzo di vita politica: «Una persona di poche parole - racconta - un militante di base attivo, presente, attento e molto generoso , che non chiedeva nulla in cambio». Curioso, appassionato di storia, viaggiatore, aveva frequentato molti corsi dell’Uni3. Delisio Quadrelli scrive: «Lo Spi Cgil piange un grande attivista da cui abbiamo imparato la tenacia, l'umiltà, la fermezza, la disponibilità per le persone in difficoltà, la serenità.Un pezzo di noi che se ne va».
Lucchet prima di andare in pensione lavorava alla Farcopa, nella distribuzione di farmaci ed è stato per oltre vent’anni il segretario della sezione Pci Pietro Arbasini fino allo scioglimento del partito, poi primo segretario dei Ds. «Ha vissuto tutta la difficile stagione degli anni Settanta e Ottanta - racconta Annalisa Alessio, Anpi provinciale - ed è stato anche nel comitato cittadino. Era una persona estremamente gentile, mite, legato alle persone del Borgo e al quartiere». Tutti lo ricordano come una persona riservata, ma ogni tanto raccontava qualcosa di sé. Per esempio aspettando di entrare al direttivo Anpi nella sede Anpi di piazzale Torino, vedendo le persone uscire dalla scuola di ballo, aveva raccontato della sua passione per il ballo, per il jazz. «È stato da sempre il presidente dell’Anpi Borgo, alla quale cercava di dare autonomia - racconta la sua vice all’Anpi Pinelli, Cecilia Gatti - Quando abbiamo proposto di dedicarla a Pinelli ero un po’ timorosa: è stato staffetta partigiana, ma anche anarchico. Invece è stato entusiasta, la sera dell’intitolazione ha chiuso con un discorso molto importante: lui, sempre molto presente, solitamente si teneva al margine, e vederlo parlare con orgoglio è stato emozionante». Lucchet era impegnatissimo: non saltava un servizio, una riunione, un volantinaggio. Anpi, Spi, il presidio contro la violenza sulle donne, la militanza quotidiana. Carlo Porcari ha condiviso con lui un pezzo di vita politica: «Una persona di poche parole - racconta - un militante di base attivo, presente, attento e molto generoso , che non chiedeva nulla in cambio». Curioso, appassionato di storia, viaggiatore, aveva frequentato molti corsi dell’Uni3. Delisio Quadrelli scrive: «Lo Spi Cgil piange un grande attivista da cui abbiamo imparato la tenacia, l'umiltà, la fermezza, la disponibilità per le persone in difficoltà, la serenità.Un pezzo di noi che se ne va».
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