Pavia, aperto il nuovo centro islamico
Inaugurata la struttura di via Pollak, zona Vigentina. Il sindaco: «Prendete posizione netta contro il terrorismo». L’imam Badri: «L’Isis danneggia prima di tutto noi musulmani»
PAVIA. Il nuovo centro islamico, inaugurato sabato 14 ottobre in via Pollak, zona Vigentina, si apre con un'unanime condanna del terrorismo. «Mi fa piacere che sia stato scelto il nome di "Centro culturale per il dialogo di Pavia" - spiega il sindaco Massimo Depaoli - alla comunità ho chiesto una netta condanna della violenza perché solo così si può vincere la paura. Anche da loro ci aspettiamo che contribuiscano alla vita della città».
Presidente del centro è l'imam Al Hasan Badri: «Noi prendiamo sempre posizione contro gli attentati, perché siamo i primi ad esserne danneggiati. La nostra presenza in città risale agli anni Settanta, siamo una comunità molto inserita nel tessuto sociale di Pavia. Abbiamo sempre avuto rapporti con la città, io per esempio ho studiato a Pavia e sono medico. Anche i miei figli studiano qui».
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Cosa fate concretamente per il dialogo? «Partecipiamo ogni anno al tavolo interreligioso, condividiamo tanti valori con i nostri fratelli cristiani: Maria è la donna più citata nel Corano, il vescovo Giudici è un nostro grande amico e Pavia è una città multiculturale». Quali sono le iniziative che avete in programma per farvi conoscere alla città? «Desideriamo avere incontri con le scuole per far visitare il nostro centro agli studenti».
A rappresentare la diocesi di Pavia è presente don Michele Mosa, delegato per la cultura, l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi: «Ogni anno facciamo cinque o sei incontri come tavolo interreligioso a Pavia. A Roma c'è un centro per il dialogo interreligioso che raduna i rappresentanti delle comunità religiose presenti sul territorio italiano. A livello locale si discute partendo da due ambiti: quello teologico e quello che io chiamo della "costruzione dal basso", ovvero il canale dell'amicizia personale». Dal 17 maggio 1964 nella curia romana c'è un dicastero apposito: il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.
Presente all'inaugurazione anche Maria Teresa Torretta, sindaco di Bressana Bottarone: «Siamo l'unica amministrazione comunale della provincia di Pavia ad avere una consigliera musulmana. In maggioranza da noi ci sono cinque donne e quattro uomini e la consigliera musulmana lavora accanto alla consigliera catechista».
Farhiya Mohamed Ibrahim, consigliera comunale di Bressana con delega alle pari opportunità, racconta: «Abito a Bressana da nove anni, ma sono a Pavia da quindici. Mio marito è medico e ora lavora a Vigevano. Ho iniziato a partecipare agli incontri comunali e ho sentito il desiderio di fare la mia parte».
Al termine dell'inaugurazione è stato offerto un buffet in una sala adiacente al luogo dedicato alla preghiera. Mentre le donne mangiano, alcuni uomini ascoltano un "khatib", che pronuncia un sermone in lingua araba. I piatti del buffet sono quelli della tradizione turca, preparati da un ristorante turco di San Martino Siccomario: abbondano le verdure, le spezie e la carne. I piatti sono accompagnati da una grande quantità di pane "pita", molto morbido e profumato, una via di mezzo tra il nostro pane e la piadina. In piccole coppette è servito il dolce, una crema bianca ricoperta di cannella: «Sembra il nostro riselat!», commentano divertiti i sindaci Depaoli e Torretta. Terminata la preghiera, le donne lasciano la sala ed entrano gli uomini per cenare.
Giacomo Bertoni
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