«La sinistra è a pezzi e Pavia sprofonda» Forza Italia attacca
Lo strappo tra il sindaco e il Pd scatena le opposizioni Cattaneo: «Si occupano delle loro beghe e non della città»
di Stefano Romano
2 minuti di lettura
PAVIA. Il segretario del Pd Roberto Calabrò glissa ma l’irritazione si sente. L’opposizione invece ci va giù pesante e spara a zero.
La presa di distanze del sindaco Massimo Depaoli dal “suo” Pd («Non rinnovo la tessera e continuerò ad amministrare seguendo solo il programma») è stata un sasso nello stagno della politica pavese e le onde si stanno allargando parecchio. Il Pd cerca di minimizzare e l’opposizione attacca: fin qui tutto abbastanza scontato visto che il partito di maggioranza non può permettersi una crisi a meno di due anni dal voto e l’opposizione non può far passare sotto silenzio uno strappo del genere. Quello che colpisce è che dalle sponde opposte di Pd e Forza Italia arriva un invito a fare di più per la città: a mettere in cantoere progetti più che polemiche. Il segretario dem Roberto Calabrò parte da un po’ più lontano: «Depaoli non rinnova la tessera? No comment». Come no comment? È il vostro sindaco che vi molla dicendo che se gli mettete i bastoni tra le ruote la città si ribellerà contro il Pd: il segretario non dice nulla? «Non è il momento di fare polemiche, è il momento di lavorare – commenta Calabrò –. Le cose da fare sono ancora tante e il tempo che resta è poco». Un invito, per nulla sottotraccia, a fare tutto quello che finora l’amministrazione non ha fatto.
Forza Italia, sullo stesso tema, è durissima: «La sinistra perde tempo in un dibattito sterile sulle appartenenze a microcorrenti e Pavia sprofonda senza che l’amministrazione faccia qualcosa – taglia corto l’ex sindaco Alessandro Cattaneo –. La distanza dai problemi reali della città è sempre più evidente».
Il capogruppo azzurro in consiglio comunale Antonio Bobbio Pallavicini mette nel mirino il Pd prima ancora del sindaco Depaoli: «Si sono accorti adesso che qualcosa non va, ma scoprono l’acqua calda – taglia corto –. A gestire Pavia è un’asse tra il sindaco Depaoli, il capo di gabinetto Fimiani, l’assessore Moggi e Legambiente: il Pd se ne è accorto tardi e le frizioni nascono da qui. Ma adesso è tardi per sfilarsi: suno più di due anni che questa amministrazione lavora contro i pavesi».
Se Calabrò è gelido e Cattaneo e Bobbio sono scatenati, il capogruppo della lista civica per Depaoli, Roberto Rizzardi, cerca di mediare e mettere pace in maggioranza. Ma anche lui parte dalla necessità di accelerare nella realizzazione di progetti promessi e fin qui rinviati. «Penso che la maggioranza debba concentrarsi sulla città e non sul dibattito tra correnti a Roma – commenta –. Soprattutto adesso che si iniziano a vedere i risultati della svolta operativa che, tutti, avevamo chiesto in estate. Quello che conta, se vogliamo raggiungere dei risultati, è che la maggioranza resti coesa e vicina all’amministrazione. Anche perché non c’è una alternativa».
La presa di distanze del sindaco Massimo Depaoli dal “suo” Pd («Non rinnovo la tessera e continuerò ad amministrare seguendo solo il programma») è stata un sasso nello stagno della politica pavese e le onde si stanno allargando parecchio. Il Pd cerca di minimizzare e l’opposizione attacca: fin qui tutto abbastanza scontato visto che il partito di maggioranza non può permettersi una crisi a meno di due anni dal voto e l’opposizione non può far passare sotto silenzio uno strappo del genere. Quello che colpisce è che dalle sponde opposte di Pd e Forza Italia arriva un invito a fare di più per la città: a mettere in cantoere progetti più che polemiche. Il segretario dem Roberto Calabrò parte da un po’ più lontano: «Depaoli non rinnova la tessera? No comment». Come no comment? È il vostro sindaco che vi molla dicendo che se gli mettete i bastoni tra le ruote la città si ribellerà contro il Pd: il segretario non dice nulla? «Non è il momento di fare polemiche, è il momento di lavorare – commenta Calabrò –. Le cose da fare sono ancora tante e il tempo che resta è poco». Un invito, per nulla sottotraccia, a fare tutto quello che finora l’amministrazione non ha fatto.
Forza Italia, sullo stesso tema, è durissima: «La sinistra perde tempo in un dibattito sterile sulle appartenenze a microcorrenti e Pavia sprofonda senza che l’amministrazione faccia qualcosa – taglia corto l’ex sindaco Alessandro Cattaneo –. La distanza dai problemi reali della città è sempre più evidente».
Il capogruppo azzurro in consiglio comunale Antonio Bobbio Pallavicini mette nel mirino il Pd prima ancora del sindaco Depaoli: «Si sono accorti adesso che qualcosa non va, ma scoprono l’acqua calda – taglia corto –. A gestire Pavia è un’asse tra il sindaco Depaoli, il capo di gabinetto Fimiani, l’assessore Moggi e Legambiente: il Pd se ne è accorto tardi e le frizioni nascono da qui. Ma adesso è tardi per sfilarsi: suno più di due anni che questa amministrazione lavora contro i pavesi».
Se Calabrò è gelido e Cattaneo e Bobbio sono scatenati, il capogruppo della lista civica per Depaoli, Roberto Rizzardi, cerca di mediare e mettere pace in maggioranza. Ma anche lui parte dalla necessità di accelerare nella realizzazione di progetti promessi e fin qui rinviati. «Penso che la maggioranza debba concentrarsi sulla città e non sul dibattito tra correnti a Roma – commenta –. Soprattutto adesso che si iniziano a vedere i risultati della svolta operativa che, tutti, avevamo chiesto in estate. Quello che conta, se vogliamo raggiungere dei risultati, è che la maggioranza resti coesa e vicina all’amministrazione. Anche perché non c’è una alternativa».
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