Depaoli: «Nuove povertà arginate dai volontari»
Al Ghislieri il convegno sul disagio promosso dalla diocesi insieme al Comune Il vescovo Corrado Sanguineti: «Dobbiamo agire per superare le ingiustizie»
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PAVIA. Realizzare pienamente la sussidiarietà, aumentare le risorse destinate al sociale, coordinare meglio le energie e rendere Pavia una città più solidale.
Il sindaco Massimo Depaoli, intervenendo ieri al Ghislieri al convegno “Sorella povertà o miseria? In cammino verso la giornata mondiale del povero”, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione, ma ha anche ammesso i limiti dell’impegno istituzionale.
«Se non ci fossero queste realtà di volontariato, Pavia sarebbe una città drammaticamente esposta – ha spiegato –. Più che trascurate, queste realtà rischiano di essere date per scontate, ma la sfida non può essere delegata interamente alle mense o ai dormitori. Le energie ci sono e l’anima di Pavia è profondamente solidale, quindi c’è ancora spazio per costruire insieme».
L’evento, realizzato dalla diocesi di Pavia, dal Comune e dalla Caritas, ha posto attorno a un tavolo, nell’aula magna del collegio Ghislieri, le varie realtà che operano nel campo del sociale in città, per studiare assieme nuove strategie capaci di rispondere alle nuove emergenze della società contemporanea. «Non è un caso che questa conferenza si tenga oggi, festa di san Martino di Tours – ha ricordato il vescovo Corrado Sanguineti –, e che si svolga a pochi giorni dalla giornata mondiale dei poveri indetta da papa Francesco. E proprio dal papa voglio prendere il mio invito: dobbiamo ascoltare il grido dei poveri, riconoscere i mille volti della povertà, reagire allo scandalo dell’ingiustizia e, soprattutto, agire insieme». La comunità, come la famiglia e la società stessa, è in parte vittima della “liquidità” che il sociologo Bauman, più volte citato durante la mattinata, aveva fotografato in tempi non sospetti. Ma come ricostruire legami capaci di “fare comunità”? Sono queste considerazioni che hanno aperto la tavola rotonda alla quale hanno partecipato Rosanna Nano, docente dell’ateneo pavese, Simone Feder, presidente federazione “Come”, Alice Moggi, assessore alle politiche sociali e don Dario Crotti, Caritas Pavia, moderati dalla giornalista Daniela Scherrer. «Pavia è una città accogliente – ha ricordato Moggi – c’è ancora tanta strada da fare, ma collaborando si può arrivare lontano». La povertà genera una grande solidarietà, solidarietà che a Pavia è anche giovane: «Dai poveri noi impariamo a chiedere aiuto – ha spiegato don Dario – e dai giovani che si spendono per aiutarli impariamo a cercare cose grandi per la nostra vita. Sono giovani esigenti, che vogliono impegnarsi in progetti di senso. A loro non puoi raccontare bugie». Pavia conta ben 21mila studenti su 80mila cittadini: «Sono numeri veramente straordinari – ha detto Nano – ma gli studenti hanno potenzialità incredibili. L’università fa ricerca, educazione e promozione umana, non forma quindi solo ottimi medici capaci di curare o ottimi ingegneri capaci di costruire ponti. Ma ottimi medici e ottimi ingegneri capaci di capire l’altro. È nella natura dell’uomo l’interessarsi al prossimo».
Giacomo Bertoni
Il sindaco Massimo Depaoli, intervenendo ieri al Ghislieri al convegno “Sorella povertà o miseria? In cammino verso la giornata mondiale del povero”, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione, ma ha anche ammesso i limiti dell’impegno istituzionale.
«Se non ci fossero queste realtà di volontariato, Pavia sarebbe una città drammaticamente esposta – ha spiegato –. Più che trascurate, queste realtà rischiano di essere date per scontate, ma la sfida non può essere delegata interamente alle mense o ai dormitori. Le energie ci sono e l’anima di Pavia è profondamente solidale, quindi c’è ancora spazio per costruire insieme».
L’evento, realizzato dalla diocesi di Pavia, dal Comune e dalla Caritas, ha posto attorno a un tavolo, nell’aula magna del collegio Ghislieri, le varie realtà che operano nel campo del sociale in città, per studiare assieme nuove strategie capaci di rispondere alle nuove emergenze della società contemporanea. «Non è un caso che questa conferenza si tenga oggi, festa di san Martino di Tours – ha ricordato il vescovo Corrado Sanguineti –, e che si svolga a pochi giorni dalla giornata mondiale dei poveri indetta da papa Francesco. E proprio dal papa voglio prendere il mio invito: dobbiamo ascoltare il grido dei poveri, riconoscere i mille volti della povertà, reagire allo scandalo dell’ingiustizia e, soprattutto, agire insieme». La comunità, come la famiglia e la società stessa, è in parte vittima della “liquidità” che il sociologo Bauman, più volte citato durante la mattinata, aveva fotografato in tempi non sospetti. Ma come ricostruire legami capaci di “fare comunità”? Sono queste considerazioni che hanno aperto la tavola rotonda alla quale hanno partecipato Rosanna Nano, docente dell’ateneo pavese, Simone Feder, presidente federazione “Come”, Alice Moggi, assessore alle politiche sociali e don Dario Crotti, Caritas Pavia, moderati dalla giornalista Daniela Scherrer. «Pavia è una città accogliente – ha ricordato Moggi – c’è ancora tanta strada da fare, ma collaborando si può arrivare lontano». La povertà genera una grande solidarietà, solidarietà che a Pavia è anche giovane: «Dai poveri noi impariamo a chiedere aiuto – ha spiegato don Dario – e dai giovani che si spendono per aiutarli impariamo a cercare cose grandi per la nostra vita. Sono giovani esigenti, che vogliono impegnarsi in progetti di senso. A loro non puoi raccontare bugie». Pavia conta ben 21mila studenti su 80mila cittadini: «Sono numeri veramente straordinari – ha detto Nano – ma gli studenti hanno potenzialità incredibili. L’università fa ricerca, educazione e promozione umana, non forma quindi solo ottimi medici capaci di curare o ottimi ingegneri capaci di costruire ponti. Ma ottimi medici e ottimi ingegneri capaci di capire l’altro. È nella natura dell’uomo l’interessarsi al prossimo».
Giacomo Bertoni
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