«Si cercano lavoratori che parlino cinese»
Dopo la partenza del primo treno Italia-Cina da Mortara. Bottarelli (Pavia Export): «Utili per potenziare i servizi». Muzio: «Spazio anche alle aziende pavesi»
di Claudio MalviciniMORTARA. Siamo solo al primo treno, ma già la società Polo logistico cerca lavoratori, ma non lavoratori qualunque: persone in grado di parlare e scrivere in cinese e in inglese, meglio se con conoscenze tecnico-commerciali, perché ci sarà molta burocrazia da sbrigare per far muovere questi treni da e per la Cina.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Mortara, è partito il primo treno merci diretto Italia-Cina]]
A rivelarlo è Carlo Bottarelli, vice presidente di Agenzia per la Cina e direttore di Pavia Export: «I dirigenti del Polo logistico ci hanno già chiesto se abbiamo persone adatte a ricoprire i ruoli di cui presto avranno bisogno». Agenzia per la Cina è un consorzio nato a fine anni Ottanta che riunisce 60 aziende.
«La Via della Seta – dice Bottarelli – può avere ricadute importanti per il territorio lomellino, e più in generale pavese. Di certo non basteranno le aziende di questa zona per riempire tutti i treni che il Polo logistico si aspetta di mandare in Cina, servirà il coinvolgimento delle aziende di tutta la pianura padana. Probabilmente ci saranno più camion sulle strade lomelline, ma l’aumento dei treni da e per la Cina porterà anche ad assunzioni».
Bottarelli spiega anche perché l’investimento più significativo sia stato fatto dai cinesi. «La Cina mandava già dei treni in Europa, ma spesso tornavano vuoti, con costi maggiori per i produttori di quel Paese. Grazie all’accordo con la società Polo logistico di Mortara, ora i treni torneranno pieni, perché porteranno in Cina i prodotti del made in Italy, abbassando i costi dei trasporti».
Il treno merci partito ieri impiegherà circa 18 giorni a coprire i quasi 10.800 chilometri che separano Mortara da Chengdu. Entro il 2018 su questa tratta viaggeranno almeno tre coppie di treni la settimana, ma la società Polo logistico ha obiettivi ancora più ambiziosi. «Per il 2020 – spiega Davide Muzio, amministratore delegato del Terminal intermodale di Mortara – sono previsti 20 convogli la settimana: ora siamo a una fase iniziale, ma contiamo di attirare sempre più realtà produttive, anche nazionali».
Da ieri il tempo di transito dall'Italia verso la provincia cinese del Sichuan si è ridotto a circa 18 giorni rispetto a una media di 40-45 via mare. I costi per la spedizione di un container su rotaia si collocano a metà fra la nave e l’aereo: circa 1.500 dollari per un container su nave, circa 3.500 sul treno merci e ben 30mila via aerea. Va da sé che questi costi devono fare i conti con diverse variabili, fra cui il prezzo del gasolio e le condizioni climatiche. Nell’immediato sui treni diretti verso la Cina non viaggeranno merci prodotte da aziende pavesi.
«Contiamo comunque di lavorare anche con il nostro territorio – aggiunge Muzio – Per esempio, il recente abbattimento dei dazi doganali cinesi nei confronti del riso italiano potrebbe fare al caso nostro, visto che la Lomellina e Pavia sono i primi produttori di riso in Europa e ospitano le principali industrie risiere nazionali»(ha collaborato U.De Agostino)
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