CasaPound e antifascisti di fronte alla Minerva
Sabato 16 dicembre alle 15 volantinaggio dell’estrema destra «per dare la precedenza alle famiglie italiane». La Rete: «Il Comune che fa?» Il sindaco Depaoli: «Manifestazione regolare»
di Fabrizio MerliPAVIA. Sabato 16 dicembre,a partire dalle 15, CasaPound terrà un presidio in piazza Minerva, con lo slogan «Prima l’Italia: casa, lavoro, stato sociale». Gli estremisti di destra saranno in piazza sul lato corso Cavour. Contemporaneamente, la Rete antifascista terrà una contromanifestazione per protestare ancora sulla mancata applicazione del regolamento comunale che vieta le manifestazioni inneggianti all’ideologia nazi fascista.
«Dopo l’approvazione del regolamento – spiega un comunicato della Rete antifascista – le formazioni neofasciste hanno continuato a tenere i loro banchetti vantandosi espressamente che sarebbe carta straccia e facendosi beffe del Comune. Ci chiediamo se per voi vada tutto bene così. L’obiettivo era avere un regolamento di carta per farsi prendere in giro dai fascisti oppure applicare finalmente la Costituzione e impedire manifestazioni indegne di un paese civile e democratico?». «Ancora una volta CasaPound, annunciando un banchetto per iniziative di chiaro stampo discriminatorio alla Minerva, insiste nel provocare, facendo leva sulle condizioni di sofferenza delle persone messe in difficoltà anche a causa della crisi, senza alcuna volontà di risolvere le diseguaglianze ma facendo leva solo sull’odio e sulla discriminazione».
La presenza contemporanea nella stessa piazza di fascisti e antifascisti, in un pomeriggio di sabato a pochi giorni dal Natale e in un nodo strategico per la viabilità cittadina, potrebbe provocare dei problemi. Ma la prefettura assicura di avere già adottato le necessarie misure di sicurezza. Il viceprefetto, Flavio Ferdani, spiega: «Il prefetto ha seguito la vicenda d’intesa con il questore. L’obbiettivo, come sempre, è quello di evitare eventuali occasioni di conflittualità. Il prefetto Visconti ha chiesto la presenza di un adeguato numero di operatori delle forze dell’ordine e sono stati predisposti tutti i servizi necessari al mantenimento dell’ordine».
Il sindaco, Massimo Depaoli, ancora una volta finisce nel mirino della Rete antifascista che gli contesta la mancata applicazione del regolamento comunale. «Sicuramente manderemo i vigili a controllare – si difende il primo cittadino – tuttavia, al momento, non riteniamo vi siano gli elementi necessari a vietare il presidio. Nel materiale che ci è stato sottoposto si parla di incentivi alle famiglie italiane. Si può discutere sul messaggio, ma non mi pare sia esplicitamente discriminatorio nei confronti di determinate categorie di cittadini. E il regolamento serve ad evitare l’esposizione di simboli fascisti o l’incitamento all’odio razziale o alla discriminazione. Francamente, mi preoccupa di più il 10% preso nelle elezioni di Ostia. Ma su quello, noi non possiamo fare nulla».
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