Chiude la libreria Paoline «È la fine di un’epoca»
Via Menocchio, lo storico negozio gestito dalle suore cessa l’attività a fine mese Le reazioni: «Punto di riferimento e luogo di scambi di idee: è un duro colpo»
PAVIA. Mercoledì 28 febbraio la storica libreria “Paoline” di via Menocchio abbasserà le sue saracinesche l’ultima volta, definitivamente. La libreria, gestita dalla congregazione “Figlie di San Paolo”, lascerà così la città dopo 87 anni dall’apertura.
Fa uno strano effetto passare da via Menocchio e vedere la libreria chiusa. È sabato pomeriggio, sono le 16, eppure tutto rimane silenziosamente deserto. Qualcuno passando si ferma incuriosito a guardare la porta d’ingresso, ma non c’è nessuno al lavoro.
Le Figlie di San Paolo sono una congregazione voluta dal beato Giacomo Alberione nel 1915 per l’evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione sociale. Siamo intorno al 1915: don Alberione comprende il potenziale dei nuovi mezzi di comunicazione per diffondere il messaggio del Vangelo e fonda così le Edizioni Paoline, stampando e distribuendo libri religiosi adatti al popolo.
Tra le prime città dove le Figlie di San Paolo scelgono di aprire una libreria c’è proprio Pavia: «Le suore avevano creato una piccola comunità nelle stanze poste sopra la libreria, in via Menocchio – racconta don Daniele Baldi, parroco del Carmine – andare alle Paoline non significava solo andare a comprare un libro, ma incontrarsi con gli altri sacerdoti della diocesi, confrontarsi, scambiare due chiacchiere. Insomma, era prima di tutto un punto di ritrovo per sacerdoti e laici». In occasione del diaconato o dell’ordinazione sacerdotale poi, era tradizione fare una piccola lista di doni presso le Paoline: gli amici potevano scegliere cosa regalare per l’occasione tra gli oggetti che sarebbero serviti al futuro sacerdote. «Sono entrato alle Paoline per la prima volta nel 1974 – continua don Daniele – ero un seminarista. Sono nate amicizie belle anche con le suore della comunità: pochi giorni fa, riordinando alcune carte, ho ritrovato le lettere di suor Letizia e di suor Marisa, con le quali avevamo continuato a scriverci dopo il loro trasferimento in altre città». Libri di spiritualità, manuali per il catechismo, particole, carboncini e incenso: dalle Paoline si poteva trovare tutto questo: «È un brutto colpo per Pavia – commenta don Carluccio Rossetti, parroco di Santa Maria di Caravaggio – da sempre le Paoline erano un punto di riferimento. Lì i parroci del centro e della periferia si ritrovavano e lì nascevano chiacchiere e confronti». Una libreria storica sita a pochi passi dal duomo, dalla curia, dal seminario: «Un luogo importante per sacerdoti e laici pavesi – conclude don Carluccio – i punti di ritrovo della città spariscono e tutti perdiamo qualcosa».
Giacomo Bertoni
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