Corteolona teme il ritorno dei roghi «Subito la bonifica del capannone»
I sindaci chiedono di accelerare i tempi del dissequestro Comitati e residenti: «Non vogliamo il bis come a Mortara»
Giovanni Scarpa corteolona
A sei mesi esatti dal rogo del capannone nella zona industriale, sindaci, comitato e residenti tornano a chiedere la bonifica dell’area dove ancora sono stoccati i resti dei rifiuti andato a fuoco. Sei mesi dopo lo spegnimento delle fiamme e la prima messa in sicurezza del luogo, la discarica abusiva è rimasta abbandonata. E per un motivo molto semplice. L’area è ancora sotto sequestro.
«Non abbiamo avuto alcuna comunicazione da parte della procura – spiega il sindaco Angelo Della Valle –.E fin tanto che l’area è off-limits per via delle indagini, non possiamo fare nulla». Ma la paura che qualcosa possa ancora succedere, soprattutto a causa dell’autocombustione dovuta alle alte temperature estive, c’è. E il recente, nuovo, rogo che si è scatenato alla Eredi Bertè di Mortara, non fa che aumentare i timori anche a Corteolona.
A lanciare l’allarme per l’abbandono in cui versa il capannone è il sindaco di Inverno e Monteleone, l’altro Comune che il 3 gennaio scorso fu investito dalla nube di diossina sprigionatasi dall’incendio. «I miei timori sono due, per la verità – spiega Enrico Vignati –. Da gennaio l’area versa in stato di totale abbandono. E’ tutto sotto sequestro, e noi amministratori rispettiamo ovviamente le disposizioni della magistratura. Ma i malavitosi no. Voglio dire che, dopo che l’attenzione è calata, qualcuno potrebbe tranquillamente tornare a mettere rifiuti là dentro. Ormai manca ogni tipo di controllo. Ma soprattutto, c’è l’aspetto ambientale a preoccupare. I rifiuti bruciati sono ancora lì. Si forma il percolato, il vento porta in giro quello che rimane. E poi gli odori. Con il caldo la situazione non può che peggiorare».
Gabriele Grossi, presidente del comitato Vivo La Bassa, è ancora più categorico: «Tutto è abbandonato e può succedere di tutto nel capannone. Accanto ci sono le risaie, i campi. Percolato e resti dei rifiuti bruciati penetrano nel terreno, volano nell’aria». Chi abita nelle villette accanto, condivide i timori: «Perchè tutto è ancora sotto sequestro? Perchè non si procede alla bonifica? A che serve, poi, fare gli stati generali dell’ambiente se poi nessuno fa nulla di concreto?». —
I commenti dei lettori