Centinaio al Global Food Forum: "Agricoltura da sostenere, spero che la manovra non ci penalizzi"
Mezzana Bigli, la tavola rotonda a cascina Erbatici con i ministri dell'Agricoltura di Italia e Francia: "La Pac non sta andando nella giusta direzione. Nuovi tagli? Noi abbiamo già dato"
Mezzana Bigli, il ministro Centinaio al Global Food Forum
MEZZANA BIGLI. «Mi aspetto di non trovare sorprese nella prossima manovra. Questo già sarebbe una buona base di partenza». Lo ha dichiarato Gian Marco Centinaio, ministro per le Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, rispondendo alle domande dei giornalisti al suo arrivo al Global Food Forum 2018 che si è aperto a cascina Erbatici di Mezzana Bigli (i lavori proseguiranno martedì), su iniziativa della Confagricoltura e del Think Tank Farm Europe. Alla due giorni di lavori partecipano oltre 200 stakeholder del sistema agricolo e agroalimentare europeo, con l’obiettivo di formulare proposte concrete da presentare al Parlamento europeo.
«Al ministro Tria - ha spiegato Centinaio - abbiamo fatto delle richieste in favore della ricerca e per aiutare gli agricoltori a innovare le proprie aziende». In particolare, ha aggiunto, «a Tria andiamo a chiedere la possibilità di avere un po' di fondi. Sappiamo che ci sono delle scelte da fare da parte del governo e di altri, e che ci vorranno miliardi e miliardi di euro. La mia base di partenza è che almeno quest'anno vorrei non doverci smenare. Altrimenti mi arrabbierei, e anche tanto».
«Vogliamo tutelare l'agricoltura, le aziende agricole, il consumatore, senza populismi e senza demagogia. E ve lo dice un rappresentante di un partito che è stato marcato come populista - ha detto ancora Centinaio -. La Pac a nostro parere non sta andando nella direzione che chiede l'agricoltura, che vede una prospettiva di tagli importante nel futuro del suo bilancio agricolo europeo. Noi abbiamo già dato. Noi vogliamo tutelare i nostri agricoltori da Bolzano a Lampedusa. Sul fronte dell'etichettatura poi, l'Italia non intende fare marcia indietro».
Per far crescere il settore, prosegue il ministro, «dovremmo oportare una maggiore vitalità delle nostre aree rurali, anche attraverso un grande rapporto tra agricoltura e turismo. Dobbiamo anche lavorare sulla semplificazione in agricoltura e sulla riduzione dei costi amministrativi: basti pensare che ogni agricoltori italiano paga 7.200 euro l'anno per spese di burocrazia. Da questo Forum scaturiranno degli spunti di riflessione su cui confrontarci per capire dove vuole andare l'agricoltura e dove vuole andare l'industria agroalimentare, per cercare di portare risposte a tutta la filiera e al consumatore finale».
«Con il ministro francese dell'agricoltura Stephane Travert abbiamo degli ottimi rapporti e stiamo lavorando insieme perché l'agricoltura italiana e quella francese sono agricolture di qualità - ha detto ancora Centinaio -: in un momento in cui si parla di riforma della Pac ma anche di tagli al bilancio Ue, bisogna fare lobby tra colleghi e tutelare settori che non sono uguali ma simili. Con Travert ci rivedremo a Parigi il prossimo 22 ottobre in occasione del Salone internazionale dell'alimentazione, dove saranno presenti anche 200 aziende italiane».
«Semplificazione, crescita della competitività, ricerca scientifica e innovazione». Sono le chiavi di letturà che Confagricoltura propone anche per affrontare la prossima riforma della Pac, politica agricola comune. Ne è convinto il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ne ha parlando aprendo la terza edizione del Global Food forum. Giansanti, che è anche presidente del Gff, ha ricordato che «la Commissione europea ha presentato, il 2 maggio scorso, le proposte sul quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027. A prezzi costanti, è stata indicata una riduzione degli aiuti diretti di circa 15 punti percentuali. Per i programmi di sviluppo rurale, sempre a prezzi costanti, il taglio proposto supera il 20%».
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