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Treno Gpl da incubo, dossier al ministro

L’assessore regionale e i parlamentari chiedono indagini sul locomotore che ha preso fuoco a Mede trainando 14 cisterne

Sandro Barberis
2 minuti di lettura

MEDE. «Quello che abbiamo visto l’altra sera a Mede ha ricordato la tragedia di Viareggio, solo la prontezza d’intervento dei pompieri ha evitato conseguenze ben peggiori». Il sindaco di Mede Giorgio Guardamagna tira un enorme sospiro di sollievo dopo il disastro ferroviario sfiorato mercoledì 17 ottobre. Ma il caso del locomotore andato in fiamme con attraccati 14 vagoni-cisterna dell’infiammabile gas propilene è al centro dell’attenzione politica ed investigativa, spinto anche dall’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi che chiede «chiarezza immediata». Il caso è anche sul tavolo del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.

Intanto l’autorità nazionale per la sicurezza ferroviaria ha ricevuto la segnalazione dell’incidente di Mede che è stato rilevato dagli agenti della polizia ferroviaria di Pavia. «Aspettiamo gli ulteriori accertamenti del ministero - spiegano dall’ente nazionale che ha sede a Firenze -. Siamo un ente di controllo, dobbiamo aspettare tutti gli atti e i rilievi prima di eventualmente agire».

Sono due deputati dalla maggioranza gialloverde, Cristian Romaniello oltrepadano dei 5 Stelle e Marco Maggioni lomellino della Lega, a firmare un’interrogazione al governo e al ministro Toninelli. «Ci siamo visti ieri a Montecitorio - spiega Romaniello -. Io e Maggioni siamo d’accordo. Quando si trasportano 14 vagoni pieni di combustile altamente infiammabile occorre avere la certezza che tutto il convoglio sia mantenuto a dovere. Solo il pronto intervento dei soccorritori ha evitato il peggio, a loro va il nostro plauso».

L’incendio del locomotore modello D445, una serie realizzata dalla Ferrovie tra il 1974 ed il 1988, preoccupa anche l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi (Lega). Il locomotore era della società Mercitalia Rail, fondata nel 2017 e che fa parte del gruppo statale Ferrovie dello Stato. Era partito dalla raffineria di Sannazzaro e viaggiava verso Alessandria.

«Venga fatta chiarezza il prima possibile sulle cause di un incendio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi - dice Terzi -. La società proprietaria del treno merci spieghi inoltre per quale motivo si è avvalsa di un locomotore che appare vetusto e probabilmente non in buono stato, oltretutto per effettuare un trasporto così delicato: ne va della sicurezza di tutti».

Anche il Pd solleverà il caso in Regione con un’interrogazione «Com'è possibile che per trainare vagoni carichi di gas infiammabile la società di trasporto, che è di Ferrovie dello Stato, utilizzi locomotori diesel di oltre trent'anni? - attacca il consigliere regionale Giuseppe Villani (Pd) -. Non si può non tornare con il pensiero alle tragiche immagini di Viareggio, dove fu proprio un incidente a un merci che trasportava Gpl a provocare una strage. Questa volta è andata bene, ma non si possono più correre questi rischi».

Le operazioni di messa in sicurezza del locomotore intanto sono concluso. Nella notte tra mercoledì e giovedì sono stati spostati prima i 14 vagoni cisterna di propilene, poi è stato rimosso il locomotore bruciato. La circolazione sulla Pavia-Alessandria, linea monobinario non elettrificata, è rimasta paralizzata mercoledì sera. Ma già ieri mattina i treni dei pendolari hanno ripreso a viaggiare.

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