«Militari sui treni e nelle stazioni tra Milano e Mortara Serve più sicurezza»
Appello di 16 Comuni dopo l’aggressione a una ragazza L’assessore di Vigevano: «Alla sera i rischi maggiori»
Claudio Malvicini VIGEVANO
«Ormai nemmeno gli agenti della Polfer basterebbero più, la carenza di sicurezza sulla Milano-Mortara è arrivata a un punto tale che servono i militari, sui treni e nelle stazioni. Almeno per qualche mese, il tempo sufficiente per dimostrare che lo Stato ha ripreso il controllo di convogli e stazioni. Il tempo necessario per far entrare in servizio gli agenti promessi dal ministro dell’Interno»: la richiesta arriva da Furio Suvilla, assessore della giunta vigevanese e membro della Consulta intercomunale della linea ferroviaria Milano - Mortara - Alessandria, che riunisce le associazioni dei pendolari e 16 Comuni di Lomellina e Milanese.
A far alzare il livello delle richieste, dopo anni di disservizi, è stata la violenza sessuale a una studentessa 21enne, nel pomeriggio del 31 ottobre su un treno della S9, Albairate-Seregno. La ragazza, poco dopo la partenza da Albairate, si è trovata sola nella carrozza con il suo aggressore, un coetaneo. Il giovane si è seduto di fronte a lei, ha avviato un video pornografico sul cellulare e l'ha molestata.
La studentessa si è allontanata, ma è stata raggiunta e di nuovo molestata. È riuscita a divincolarsi, ma il 21enne l'ha afferrata cercando di abusarne. La ragazza si è liberata di nuovo ed è scappata. Dopo alcune carrozze ha incrociato un altro passeggero a cui ha chiesto aiuto; a quel punto l’aggressore si è nascosto. Quando il treno è arrivato alla stazione di Trezzano, ha tentato di allontanarsi, ma i carabinieri lo hanno visto e arrestato.
L’episodio ieri ha spinto la Consulta a prendere carta e penna per chiedere «a Trenord e Rfi un intervento urgente e immediato per la messa in sicurezza dei treni e delle stazioni, luoghi dimenticati dove migliaia di persone passano tante ore. I viaggiatori hanno il diritto a essere tutelati anche dal degrado che l’abbandono delle stazioni genera».
Il degrado delle stazioni è, secondo la Consulta, il terreno di coltura dei crimini. «Nelle ore di punta i pendolari sono tanti e il loro numero basta come deterrente, ma la sera la situazione cambia – spiega Suvilla. – Dopo le 19 i viaggiatori nelle stazioni e sui treni sono pochi, in queste condizioni aumenta la paura di essere aggrediti. Non a caso, sul treno con la 21enne aggredita il 31 ottobre c’erano poche persone».
Secondo Suvilla solo la presenza dell’esercito potrà restituire ai pendolari della Milano-Mortara quel senso di sicurezza ormai perduto. «Ci sono stazioni buie e abbandonate lungo la linea, tutte senza i tornelli, che almeno servirebbero a lasciare fuori chi non ha il biglietto – continua l’assessore. – A Vigevano c’è una pattuglia di polizia locale in servizio in stazione dalle 7.15 alle 8.30 e dalle 17.30 alle 19, negli orari classici dei pendolari, ma siamo l’unico Comune della tratta ad avere questo servizio, e più di così non possiamo fare».
Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha inserito la Milano-Mortara tra le linee più pericolose della Lombardia, su queste linee il ministro Salvini ha promesso che manderà agenti di polizia.
Da tempo sindaci e pendolari segnalano anche altri problemi di sicurezza, come i frequenti guasti ai treni, i vetri rotti dai vandali e le porte aperte nelle carrozze.
«Ma Trenord e Rfi ignorano persino i sindaci – dice l’abbiatense Francesco Bottene, presidente della Consulta. – Nemmeno rispondono al telefono quando vedono che siamo noi a chiamare. Oltre alla presenza delle forze dell’ordine, c’è bisogno che le stazioni tornino ad essere luoghi frequentati». —
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